Sindaci senza colori
Pronto l’assalto a Villa Saporiti

Obiettivo: partecipare alle elezioni provinciali

senza sottostare alle logiche dei partiti

«Una provincia nuova può nascere dal basso». Se la lista di sindaci civici che punta a presentarsi alle elezioni di settembre per eleggere il presidente e il consiglio di Villa Saporiti cerca uno slogan, questo è uno dei papabili.

Uno dei più spesi ieri mattina nel corso del secondo incontro per questo drappello senza simboli di partito che dalle parole punta a passare ai fatti, a organizzare il proprio malcontento contro una gestione dell’ente provinciale che viene liquidata come lottizzata e che a loro dire avrebbe portato risultati tutt’altro che esaltanti.

Le 88 firme di sindaci e consiglieri comunali necessarie per lanciare una propria lista già ci sono, assicurano; e adesso si lavora duro per trovare le 264 per spingere un candidato presidente.

Quella di ieri a Villa Calvi era la prima uscita pubblica e più ampia, e all’appello si sono presentati una cinquantina di amministratori locali. Ventuno i Comuni rappresentati, in quattordici casi dal primo cittadino. C’erano i sette fondatori, quanti, la scorsa settimana, avevano risposto alla chiamata di Claudio Bizzozero, ovvero Giuseppe Napoli (Fino Mornasco), Sandro Vergani (Capiago Intimiano), Fausto Ronchetti (Cavallasca), Flora Carnio (Guanzate), Valeria Benzoni (Lomazzo) e Adelio Frigerio (Luisago).

E poi i colleghi di Bregnano, Binago, Cucciago, Cassina Rizzardi, Lurago D’Erba, Vertemate con Minoprio e Villaguardia. In altri casi ad arrivare è stato il vicesindaco – vedi Bulgarograsso – oppure consiglieri comunali. Nel caso di Cermenate o di Grandate, per esempio, consiglieri delle opposizioni.

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