Stadio, si complica
Manca spazio per i tifosi

Il questore su tornelli e preingressi: «Aspettiamo di vedere il progetto della società». Corsa contro il tempo per riaprire il settore distinti

A voler rispettare alla lettera la normativa sulla sicurezza negli stadi, il calcio Como rischierebbe di essere sfrattato dal Sinigaglia vita natural durante. Ma questo dovrebbe succedere per decine di società di serie A e B che, invece, continuano a calcare l’erba degli impianti sportivi della loro città.

Eppure, in un Paese dove le deroghe sono la norma, la questione a Como rischia di essere più complicata di quanto si pensi. Tra tutti gli ostacoli che separano i tifosi lariani da una serie B vissuta sugli spalti del glorioso Sinigaglia due, in particolare, saranno difficili da aggirare: la riapertura dei distinti (i settori per il pubblico devono essere quattro e non tre, com’è ora, e su questo punto non ci sono eccezioni che tengano) e la predisposizione di quattro aree prefiltraggio dei tifosi esterne allo stadio.

Come già abbiamo avuto modo di raccontare nei giorni scorsi, 48 ore prima della finale di Bassano che ha regalato la promozione agli azzurri, in Prefettura si è tenuta una prima riunione tra la società, la Questura e i componenti della Commissione provinciale di vigilanza sui pubblici spettacoli nel corso della quale alla dirigenza del Como sono state fornite le indicazioni di legge che devono essere soddisfatte dagli impianti in serie B. Ora spetta alla società la prima mossa.

«Dal canto nostro aspettiamo di vedere il progetto che arriverà dalla società e dal Comune - spiega il questore di Como Michelangelo Barbato - Il compito della Questura e della Commissione sarà valutare quel progetto e apportare eventuali osservazioni». I primi passi da fare saranno: riaprire i distinti, portare la struttura ad almeno 10mila posti, numerare tutti i posti con il posizionamento di poltroncine anche in curva, studiare un piano per la predisposizione di un’area riservata esterna allo stadio, divisa in settori, per incanalare il pubblico verso i tornelli (anche questi da realizzare). E qui, discorso economico a parte per procedere ai lavori del caso, nascono le difficoltà.

Primo scoglio: la corsa contro il tempo necessaria a mettere le curve e i distinti a norma. Al di là della questione relativa ai posti numerati - tutto sommato superabile, ancorché non si tratti di una passeggiata - la questione riguarda soprattutto le indicazioni tecniche sugli accessi. Recita la norma: «Le scale devono avere gradini con alzata e pedata costanti non superiori a 17 cm alzata e non inferiore a 30 cm pedata; le rampe delle scale devono essere rettilinee, avere non meno di tre gradini e non più di 15» e via così tra corrimani, pendenze, obblighi vari.

Secondo scoglio: la questione varchi e aree di sicurezza. La Questura ha fatto sapere alla società che in serie B serve più spazi esterno per i tifosi. Questo significa la predisposizione di aree riservate divise in settori per i possessori dei biglietti da realizzare prima dei tornelli e dei cancelli d’ingresso allo stadio. Ora, la questione per il Como è spinosa perché sul lato distinti non vi sono vie d’accesso, se non passando dal lago. Anche per questo si sta pensando di spostare la curva azzurra verso i giardini pubblici, per tenere più separati possibili i tifosi ospiti da quelli di casa.

Così nel resto d’Italia

Di stadi che rispettano a fatica le norme ve ne sono tanti, in Italia. Si pensi, ad esempio, allo stadio di Chiavari, dove solo la deroga della lega Calcio ha permesso all’Entella di iscriversi alla serie B: i posti dell’impianto sono infatti 7.500 e non 10mila, e questo ha regalato alla squadra ligure la possibilità di uno “sconto” su tutte le norme legate al Decreto Ministeriale 6 giugno 2005 che ha modificato la legge Pisanu.

Situazione al limite anche a Bergamo, dove lo stadio è circondato dalle case (così come, ad esempio, il Luigi Ferraris di Genova). In questo caso le aree di prefiltraggio sono mobili, realizzate ad hoc la domenica, soluzione che potrebbe essere uguale a quella del Comocon un vantaggio rispetto alla fotografia lariana: non c’è il lago a “cancellare” l’area di prefiltraggio a uno dei quattro settori.

La corsa a ostacoli è iniziata. Sarà un’estate calda. E i tifosi lariani sperano possa essere anche un’estate all’italiana: con possibili deroghe a consentire a uno stadio inaugurato nel 1927 di ospitare un campionato di serie B a quasi novant’anni di età.

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