«Ti rubo quello che mi serve». A Ronago via anche trapani e pale

Una pala sporca di letame o una vecchia motosega; un flessibile o un trapano: attrezzi d’uso comune depositati per lo più in garage pertinenti ad abitazioni anche l’altra notte hanno rappresentato la refurtiva privilegiata.

Non si tratta più di episodi sporadici, ma sembra in atto la strategia del “furto irrisorio” che suscita inquietudine ed interrogativi.

Se ne fa interprete Vittore Varsalona, capogruppo di minoranza in consiglio comunale, vittima del furto di una motosega: «L’ho utilizzata per qualche giorno di seguito, per tagliare legna – premette – Forse mi stavano curando. L’ho riposta in garage, il giorno dopo non c’era più. Chi può essere il ladro che si dà tanta pena per una motosega del genere? Forse ne aveva bisogno per casa sua, forse voleva rivenderla su qualche mercatino dell’usato, uno dei tanti che prolificano per la crisi e le nuove abitudini d’acquisto. Forse voleva lanciare un segnale e far sapere che c’è e può arrivare ovunque». Varsalona spesso gira per il paese, per individuare presenze anomale: «Ho notato quattro o cinque giovanotti sconosciuti camminare da Uggiate verso Ronago – rammenta - Ma a che titolo avrei potuto chiedere dove andavano o lanciare l’allerta?».

Balordi. In ogni caso, non può che trattarsi di balordi, sottolinea il consigliere. «Ma tra la popolazione, è aumentato il senso di insicurezza – conclude – Qualcuno sta entrando in cortili e giardini: in tanti hanno trovato tracce di “toccate e fuga” di sconosciuti che non hanno rubato niente forse perché sono stati disturbati».

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