Tomba abbandonata a Roma
«Portiamo qui la salma di Claretta»

L’ex consigliere provinciale Alberto Botta e il caso dell’amante del duce sepolta al Verano. «Deve tornare nel luogo dove ha trovato la morte»

« Le notizie che arrivano da Roma parlano di una tomba, quella di Claretta Petacci, in stato di abbandono da anni e coi sigilli. E allora io dico: riportiamola sul Lario, a Mezzegra. Un gesto di pietà per questa donna. La sua è una vicenda umana. Tutti hanno diritto ad un fiore sulla tomba». Parola del commendator Alberto Botta, già consigliere provinciale, sindaco di Sant’Abbondio per anni e tra i massimi esperti del Ventennio.

La tomba di Claretta Petacci al cimitero del Verano a Roma è ufficialmente un “manufatto in stato di abbandono”. Lo ha certificato di recente l’Ama, l’azienda che ha in gestione i cimiteri capitolini. Vani anche i tentativi di contattare eventuali eredi. Due raccomandate, spedite negli Stati Uniti, sono rimaste senza risposta. Così la tomba in cui campeggia una sola parola - “Claretta” - è abbandonata al proprio destino. E la notizia ha fatto il giro del web.

«Credo che davanti ad una tomba in stato di abbandono ci si debba muovere a pietà. Perché dunque non ospitare i resti di Claretta Petacci a Mezzegra o comunque sul nostro lago dove nell’aprile del ’45 è accaduto ciò che tutti sappiamo? - prosegue il commendator Alberto Botta -. Mi auguro davvero che si possa intervenire per far sì che quello di Claretta Petacci non resti un manufatto in stato di abbandono. La storia ha già detto ciò che doveva dire. In questo momento stiamo parlando dell’aspetto umano e della storia di una donna rimasta fino alla fine accanto all’uomo che amava».

L’articolo completo su La Provincia di venerdì 2 settembre

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