Uccise il barista e fuggì
Sconto in Appello

Cucciago, in secondo grado condanna scesa a 4 anni per il pirata che tolse la vita a Maurizio Punzi. Per i giudici, non ci sarebbe stata la controprova che fosse ubriaco alla guida: così è caduta l’aggravante

«Non può esserci alcun dubbio sul fatto che Cirillo fosse completamente ubriaco» scriveva il giudice delle udienze preliminari di Como, nella sentenza che aveva condannato a 5 anni e 5 mesi di carcere il milanese che alla guida di un furgone rubato travolse e uccise Maurizio Punzi, senza neppure fermarsi a soccorrerlo, nel maggio dello scorso anno.

In realtà qualche dubbio dev’essere invece venuto ai giudici della corte d’Appello di Milano, i quali hanno concesso all’imputato un sensibile sconto di pena.

Cade l’aggravante della guida in stato di ebbrezza a carico di Carmine Cirillo, 40 anni, il pirata della strada incastrato da telecamere e testimonianze e, dopo l’arresto, reoconfesso di essere effettivamente stato lui alla guida di quel Renault Kangoo rubato che la notte del 10 maggio dello scorso anno, verso l’1 e 20, infilò contromano la Provinciale 27 travolgendo la Ducati Monster con in sella Punzi, 51 anni, barista dello Cher Ami di Cucciago.

Cirillo- difeso dall’avvocato Samuel Auguadro - è stato condannato in secondo grado a 4 anni e un mese di reclusione: 1 anno e 4 mesi in meno rispetto alla pena inflitta con rito abbreviato a Como.

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