Una polizia locale modello “Csi”
A scuola per diventare detective

Corso dell’Unità Sperimentale di Polizia Scientifica dei vigili di Milano a Villa Calvi. Gli agenti imparano a prendere le impronte e a raccogliere elementi dopo gli incidenti

Il ghisa intento a regolare il traffico col fischietto? Roba vecchia. Oggi gli agenti di polizia locale si trasformano in veri e propri detective in grado di analizzare una scena del crimine. Roba da serie tv? Mica tanto, visto che l’unità sperimentale di polizia scientifica della polizia locale di Milano col proprio lavoro ha contribuito a risolvere dei casi, in particolare per quanto riguarda i pirati della strada.

La fibra di una borsetta incastrata nella carrozzeria di un’auto, una macchia di sangue, un’importa digitale, bastano a risalire al colpevole. Niente fiction, tutto vero. Fin dall’anno passato l’assessore alla Sicurezza Paolo Cattaneo aveva annunciato la volontà di creare a Cantù una vera e propria scuola di polizia locale, ovvero un percorso di formazione continua per gli agenti, per costituire in città un polo di didattico per i comandi dell’Alta Brianza.

Un modo per far sì che le conoscenze del personale siano sempre aggiornate e al passo con la normativa e allo stesso tempo per ottimizzare le spese, suddividendole tra le varie amministrazioni partecipanti. Prossimo appuntamento in questa ottica è il corso proposto con l’unità sperimentale di polizia scientifica nata qualche anno fa nel corpo di polizia locale di Milano, cresciuta diventando oggi l’attuale Squadra Sopralluoghi Giudiziari e Analisi Reperti all’interno del più ampio Nucleo Investigazioni Scientifiche. Una sfida importante, anche con gli stessi rappresentanti del corpo, che necessitano un deciso cambio di mentalità.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di MARTEDÌ 5 maggio 2015

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