«Una sentenza beffa, vi aiuteremo»

Il giovane postino morto in un incidente sul lavoro: la famiglia pagherà 25mila euro di spese processuali . Colverde, il vicesindaco promette sostegno agli Scavo. E il sindaco: «L’importante ora è stargli vicini»

«È una beffa, siamo pronti a schierarci in difesa della famiglia». Gianni Frangi, attuale vicesindaco di Colverde, interviene sulla sentenza choc sul caso di Roberto Scavo, un ragazzo di Parè che nel 2008 faceva il postino a Limido.

Il 10 marzo, in un incidente stradale, è morto consegnando lettere: i suoi genitori hanno presentato una richiesta di risarcimento danni nei confronti di Poste e Assicurazioni Generali. Dopo sette anni di battaglie legali, il tribunale di Como ha dato loro torto e ora si trovano a dover pagare 25mila euro di spese legali. Una postilla: l’Inps, sempre nel 2008, come risarcimento per la morte del figlio aveva riconosciuto una cifra poco generosa, 1.700 euro.

«Conosco bene Filippo Scavo, il papà di Roberto - racconta Frangi, che nel 2008 prima della fusione dei Comuni era sindaco a Parè - la sua è una bella famiglia, onesta, orgogliosa, era ed è ancora il coordinatore della protezione civile ed ho avuto modo di stimarlo. Ho seguito da vicino questa triste storia: mi spiace tantissimo. Discutere le sentenze non è giusto, ma questa suona proprio come una beffa. Oltre al dolore per aver perso un figlio, giovanissimo, ora devono penare per pagare le spese processuali».

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di VENERDÌ 27 febbraio 2015

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