Valbasca, laghetto a secco
«Le rane non ci vanno mai»

Su facebook si accende la polemica per la “zona umida” artificiale

Là dove sono stati creati i laghi, ci sono solo erbacce, fango e ghiaia

Si riaccende su Facebook la polemica sui due laghetti artificiali della Valbasca. La “Zona umida” creata l’anno scorso dal Parco Spina Verde funziona nemmeno per metà: uno dei due laghetti è infatti rimasto di nuovo a secco - era accaduto l’anno scorso - ed è di nuovo popolato solo da erbacce, fango e ghiaia. Ma soprattutto non si vedono rane rosse e tritoni. E non si sente gracidare nemmeno nel laghetto artificiale attiguo dove l’acqua c’è e sta crescendo un abbozzo di canneto.

È bastata una foto postata da un utente del gruppo “Sei di Albate se” nella quale si vede un prato della Valbasca che c’era prima che fosse creata la zona incriminata per riaccendere il dibattito.

Ventidue i commenti: alcuni perentori sull’inutilità del progetto (costato 90mila euro) e alcuni commenti nostalgici di chi ricorda la Valbasca che fu.

Tra i frequentatori della zona in tanti ammirano le opere realizzate dagli Alpini – percorso vita, pulizia sentieri e molto altro – e storcono il naso di fronte al materiale isolante che emerge dal lago in secca. «A quanto pare dal parco dovrebbero intervenire di nuovo è un disasto adesso». E per le rane osservate speciali anche un’altra apposita pagina “Le rane della Valbasca” su Facebook che monitora il progetto ma si ferma al 10 novembre scorso.

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