«Via Boldoni, degrado e caos ogni giorno»

Sotto i portici si raduna un gruppo di senzatetto, che spesso molesta i passanti per qualche soldo

L’ambulanza. Un uomo a terra. Provano a rialzarlo. Ma non si regge in piedi. I compagni lo guardano. Uno fuma una sigaretta, l’altro ha ancora in mano il cartoccio del vino. I soccorritori lo mettono sulla barella. Lui prova a protestare. Vuole continuare a stare lì, sul freddo pavimento sotto il portico. Alla fine entra in ambulanza e lo portano in ospedale, scortati da una macchina della Guardia di Finanza.

Una scena di ordinaria disperazione, quella di giovedì pomeriggio. Perché sui gradini della banca, sotto il portico di via Boldoni, si ritrova un piccolo angolo di mondo, di senzatetto, di gente che chiede l’elemosina da spendere qualche metro più avanti, scendendo le scale che portano al market, con qualche cartone di vino da sgolarsi in men che non si dica.

«Non vogliono nemmeno farsi aiutare - spiega una residente della zona, che preferisce non dire il suo nome per paura di qualche dispetto - Preferiscono stare qui, seduti sui gradini, chiedendo qualche soldo. Hanno trasformato il portico nella loro casa».

Una situazione raccontata anche in una lettera inviata in redazione. «L’ambulanza in zona Portici Plinio - Piazza Gobetti - Piazza Perretta è ormai una prassi quotidiana e i bisognosi di assistenza sono quasi sempre già noti agli stessi soccorritori. Mi chiedo se non sia possibile fare prevenzione, mandando degli agenti a vigilare su cosa accade già in mattinata in zona Carrefour Express di via Boldoni, punto di rifornimento di alcolici per i senza tetto che bivaccano poi giorno e notte lì nei pressi. Mi chiedo se non sia il caso di evitare che si arrivi ogni giorno al punto di dovere chiamare il 118 per problemi connessi all’abuso di alcolici. Mi chiedo se, ad esempio, non si possa interdire la vendita di alcolici nel supermercato in questione. Infine mi chiedo se questa sia l’idea di centro storico e di nuova Ztl che il signor sindaco aveva in mente. Una terra di nessuno».

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