Volevano rapinare pizzeria di Cantù
“Capolinea”: condanna per due romeni

Il colpo doveva essere messo a segno nel maggio 2007

Ma i carabinieri ascoltavano da tempo le loro conversazioni

Quel colpo, solo escogitato, è costato carissimo. Perché la condanna è stata particolarmente pesante, per una rapina che non è mai stata effettuata.

Due rumeni sono stati condannati ieri mattina a Como per tentata rapina ai danni dei proprietari della pizzeria “Al Capolinea” di via Como, a Cantù, che fu organizzato nella primavera del 2007. Un romeno di 40 anni residente a Milano, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di carcere, mentre complice (e connazionale) di 50 anni, sparito dalla circolazione da tre anni, ha ricevuto una pena di due anni senza la condizionale.

Un colpo che quel gruppetto di rumeni stava organizzando da tempo, tanto che le vittime erano state controllate e pedinate, fino a quando i due romeni, assieme a tre complici che hanno deciso di patteggiare in ambito di udienza preliminare, hanno deciso di entrare in azione. Anche se non sapevano che i carabinieri li tenevano sotto controllo da tempo, dato che avevano intercettato tutte le loro conversazioni, riuscendo a intervenire per tempo.

L’episodio risale al 19 maggio 2007. I militari della compagnia di Susa, in Piemonte, stavano indagando da tempo attorno a quei cinque romeni, in quanto erano sospettati di aver messo a segno una rapina in una tabaccheria piemontese. Ascoltando le conversazioni avevano capito che qualcosa stava bollendo in pentola anche in Brianza. Il loro obiettivo erano i titolari della nota pizzeria canturina. Secondo quanto ricostruito dai militari, quel 19 maggio stavano per entrare in azione, ma non hanno potuto fare nulla, visto che sono stati bloccati prima dell’ipotetico assalto, mentre si trovavano in auto a Cantù. Il tutto senza che le vittime - o presunte tali - si accorgessero di nulla.

E questo è bastato per farli condannare.

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