Calzana, il manager scrittore
che dà filo da torcere a Vitali

Il suo romanzo, "Il sorriso del conte", sta tagliando il traguardo della terza edizione. Tutto è iniziato da una multa e da un premio letterario vinto a Galbiate. A Bergamo l'esordiente, 50 anni, è in vetta alla classifica di narrativa. Giovedì alle 18 presenta il libro alla Ubik di Como

Scrittore grazie a una multa. È un singolare caso letterario quello di «Il sorriso del conte» (Oge edizioni, 203 pag. 15 euro), il romanzo del manager bergamasco cinquantenne Claudio Calzana.
Lo ha rivelato un racconto, spedito al premio letterario di Galbiate (Lc) nel 2004 dove la somma in palio bastava, per l’appunto, a pagare una contravvenzione maldigerita. In giuria c’era lo scrittore Andrea Vitali, che non solo ha premiato Calzana, ma lo ha esortato a trarne un romanzo.
È iniziata così l’avventura della saga familiare «Il sorriso del conte», quasi 2500 copie vendute, prossima alla terza edizione. A Bergamo - ma qui Calzana gioca in casa - da 5 settimane il romanzo è al vertice della classifica dei libri di narrativa più venduti: stacca di alcune posizioni persino «La modista», il best seller del suo mentore Vitali. Segnalato anche dal popolare «Tv Sorrisi e canzoni», il caso del manager scrittore approda il 27 marzo alle 9 su La 7, in «Omnibus», alle 12 su Radio Lombardia, mentre alle 18 l’autore presenta il romanzo alla libreria Ubik di Como, dialogando con Giorgio Gandola, direttore del nostro quotidiano.
“E’ davvero sorprendente questo primo romanzo di Claudio Calzana – scrive Fulvio Panzeri, critico letterario de La Provincia, di Avvenire e Famiglia Cristiana – che si rivela un autore dalla scrittura solida e controllatissima, mai banale”. All’autore, piacevolmente frastornato dall’attenzione dei lettori, sta un po’ stretta da definizione di “figlioccio” di Vitali. “Per ambiente, la provincia, e la tipologia di storie, in cui prevale la vita rispetto alla sua razionalità, e per una certa gioia nel narrare – dice nell’intervista a Barbara Faverio – mi ci riconosco; poi ci sono delle differenze: la scrittura è diversa, la mia è un parlato colto che dà anche giudizi sulle cose e sul mondo, mentre Vitali, per sua stessa ammissione vuole solo raccontare, senza esprimere giudizi”.

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