È iniziata a Cernobbio la conferenza sull’era digitale. Apre Giorgia Meloni: «Tra le sfide più complesse che siamo chiamati ad affrontare»

Villa Erba Incontri di portata internazionale da oggi e fino a sabato. La presidente del Consiglio ha dato il là alla conferenza parlando anche dei divari che si creano tra la necessità di competenze digitali e la reperibilità di personale umano che le possiede

«Vogliamo che Como e il suo lago siano sempre più il luogo dell’innovazione e della bellezza» c’è anche questo obiettivo nella scelta di Villa Erba a Cernobbio come sede della prima edizione di “ComoLake2023 - Next Generation Innovations” e già si prepara la prossima edizione. Come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Innovazione, Alessio Butti allarga l’orizzonte per una tre giorni di lavori, iniziata ieri e con conclusione domani, dedicata a un ampio spettro di temi: dalla digitalizzazione, all’energia fino al metaverso e alle frontiere dell’intelligenza artificiale.

«Abbiamo organizzato questa prima conferenza in tre mesi, ma per preparare l’edizione del prossimo anno cominceremo a lavorare dalla prossima settimana e avrà una visione ancora più internazionale – ha anticipato al nostro giornale il senatore comasco – se in questa edizione abbiamo coinvolto molto l’Europa e naturalmente l’Italia, il prossimo anno il confronto sarà esteso alle americhe, all’Africa e all’Asia. Un’apertura fondamentale perché la tecnologia non si può solo disciplinare a livello domestico. Serve poter fare ragionamenti più ampi e che questo dialogo prenda il via dal Lago di Como è per me, naturalmente, significativo. Qui abbiamo cercato di mettere insieme la bellezza e l’arte di questo luogo con quello che la tecnologia può fare a proposito di bellezza e l’arte. Ecco quindi che ha preso vita la “Cernobbio digitale” come è stata felicemente battezzato l’evento».

Elaborare una politica lungimirante sulle politiche per il digitale è certamente essenziale e su questo c’è stato un grande accordo ieri, sono poi le declinazioni concrete a divergere.

«La trasformazione digitale è tra le sfide più complesse che siamo chiamati ad affrontare – ha infatti detto la premier Giorgia Meloni nel video messaggio di saluto - l’internet delle cose, l’intelligenza artificiale, gli algoritmi di autoapprendimento, la realtà immersiva del metaverso stanno trasformando il mondo che ci circonda e il nostro modo di relazionarci. Per questo il Governo sta portando avanti una strategia digitale in grado di centrare due obiettivi: un’ampia diffusione delle nuove tecnologie tra i cittadini e nella Pubblica Amministrazione e la tutela degli interessi nazionali, riducendo la dipendenza da Stati terzi. Siamo impegnati su diversi fronti: la creazione di un’identità digitale unica, il wallet digitale, il miglioramento del Fascicolo Sanitario Elettronico, il cloud della PA, la digitalizzazione dei servizi pubblici e l’ampliamento all’intero territorio nazionale della connessione a banda larga».

Si tratta di capire come calare in una realtà complessa quegli elementi di innovazione che sono irrinunciabili fattori di sviluppo. Su questo è intervenuto, da remoto, anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato nei lavori per la Legge di Bilancio: «per promuovere l’innovazione dobbiamo combinare risorse pubbliche e private, per questo guardiamo allo sviluppo del mercato dei capitali: se è vero che l’Italia sconta ritardi sul ritmo di crescita, è pur vero che sta accelerando in modo costante e lineare, ma dobbiamo fare di più. (…) I dati del venture capital danno soddisfazione – ha precisato – 2 miliardi di deal nel 2022 (+48%) attestano la buona salute del sistema innovativo italiano. Per affrontare in modo strutturale la questione competitività c’è una misura all’esame del Senatoper coinvolgere una platea più ampia di imprese».

Infine si è posto l’accento sulle attese del lavoro a Cernobbio perché «dalla capacita di innovazione dipende il peso internazionale e la sostenibilità finanziaria del Paese, (…) la competizione sulle tecnologie innovative è un tratto distintivo delle grandi potenze, soprattutto nella sicurezza nazionale» ha concluso.

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