A Como lo spazio
fa bene al lavoro

D-Orbit, da un anno e mezzo al Parco scientifico, sogna di lanciare il dispositivo completo per recuperare i satelliti. E chiama le giovani donne

Terminate le certificazioni, nuovi finanziamenti. E D-Orbit - la società che ha ideato il recupera satelliti - ha un sogno per il 2015: lanciare il dispositivo completo. Intanto continua a ricevere curriculum e allo staff di 15 persone (a Lomazzo, nel Parco scientifico, come nell’altra sede italiana e si hanno anche due basi all’estero) si unisce un esercito di collaboratori e advisor. Un unico cruccio: «Vorremmo più donne. Hanno la mentalità giusta».

Ci credono, Luca Rossettini e Renato Panesi, fondatori della società che un anno e mezzo fa fu accolta da Como Venture, guidata da Maurizio Traglio. Oggi l’Italia segue con trepidazione l’avventura spaziale di Samantha Cristoforetti. Ma le donne - ingegneri, ad esempio - possono dare il loro contributo anche a questa impresa, che sta maturando a ComoNext.

E sogno nel sogno, Maurizio Traglio, presidente di Como Venture, non nasconde la soddisfazione e spera che un giorno si possa avviare una produzione sul Lario, legata al comparto spaziale.

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