Como, conti in Ticino
Via il segreto bancario

La Svizzera ha siglato l’accordo fra l’Ocse e gli Stati membri per la cancellazione del riserve d’ufficio

Gli istituti devono rilevare i nomi dei correntisti. Si stima che siano depositati 10 miliardi “comaschi”

Secondo una stima della “Sva-Swiss Valor Advisory” di Chiasso sui 180 miliardi di euro depositati da italiani nelle banche svizzere la quota comasca è intorno ai 10 miliardi.

Svolta epocale

Una quota che presto cambierà di peso, soprattutto per l’obbligo di rimpatriare i capitali non dichiarati (si stima siano il 70% del totale), visto che alla fine dell’anno prossimo sarà operativo l’accordo appena firmato a Parigi dalla Svizzera in sede Ocse per lo scambio automatico di informazioni bancarie.

Le banche svizzere dovranno rivelare al fisco dei Paesi d’origine le situazioni finanziarie dei propri correntisti e non accetteranno più versamenti se non dietro una dichiarazione di “tassazione assolta” resa dal cliente.

Per il segreto bancario svizzero «è finita un’era ed è giusto che sia così – dice Gianluca Marano, titolare della Sva – con la firma di un accordo che non ci ha minimamente sorpresi. La Svizzera, come Singapore, ha opposto resistenza fino all’ultimo ma alla fine ha ceduto perchè, da come sta andando il mondo, non ha più senso che esistano delle enclave in Europa e in Oriente che rifiutino gli standard comunicativi su temi delicati come l’evasione o il riciclaggio. La Svizzera ci ha messo tempo, sapeva di dover vendere cara la pelle e con questa mossa forse ci è riuscita affrancandosi dalla black list».

© RIPRODUZIONE RISERVATA