Espositori soddisfatti
Oggi gran finale a RistorExpo

Si chiude alle ore 18: «C’è stato gran movimento, qui incontriamo clienti anche da lontano»

«Solo oggi potremo tirare le somme di come è andata questa edizione della fiera, ma per il momento non ci lamentiamo, il movimento c’è»: dopo la prima giornata di domenica, solitamente più frequentata dai curiosi e dalle famiglie, RistorExpo apre le porte agli operatori del settore, come spiega Maurizio Barri responsabile commerciale della Nimex spa di Canzo.

«È da cinque anni di fila che abbiamo lo stand all’interno dei padiglioni. Qui incontriamo i clienti della nostra zona, ma anche locali e ristoranti delle province di Milano, Lecco e Sondrio. La nostra azienda di torrefazione di caffè esiste dal 1956 e in questo momento stiamo lavorando bene, abbiamo diversificato le produzioni. La fiera è sempre un momento in cui farsi conoscere e farsi pubblicità».

Ha portato in fiera la tradizione della nostra zona l’azienda di salumi di Oggiono: «Anche noi abbiamo la nostra declinazione di gastronomia ancestrale, come è il tema di questa ventesima edizione della rassegna alla quale partecipiamo da circa dieci anni - racconta Agnese Spreafico della Marco D’Oggiono prosciutti - Siamo un salumificio storico e quest’anno abbiamo portato qualche novità, come la bresaola di tacchino. Ma ci dà parecchio orgoglio anche la mortadella di fegato di Brianza che ha vinto il premio Villani 2016 conferito dall’Accademia italiana della cucina. Questa mortadella è un ritorno alle tradizioni. Partecipare a RistorExpo è sempre una bella esperienza. Al di là di fare business diretto qui c’è la possibilità di ritrovare vecchi clienti e conoscenze che si erano persi di vista». Non solo: «La fiera porta sempre una ventata di novità, di internazionalità e il nostro territorio ha bisogno di stimoli di questo genere. Ai nostri clienti piace raccontare anche che il nostro prosciutto è andato nello spazio con l’astronauta Paolo Nespoli. E forse ci ritornerà».

Il raggio d’azione

Ha saputo far leva sulla diversificazione del prodotto anche Pepito Caffè di Lecco: «I nostri clienti sono sia i privati che bar e locali. Da poco infatti abbiamo introdotto capsule e cialde e quindi abbiamo ampliato il raggio d’azione - spiega Dimitri Di Fazio, il titolare - Organizziamo poi corsi di formazione a Civate e anche questo fatto ci aiuta. La fiera è un ottimo volano».

Conferma la capacità della fiera di creare un passaparola importante anche Monica Donati della Cantina Plozza di Tirano: «Abbiamo avuto riscontro sia dal pubblico non mirato che dagli operatori. D’altra parte la nostra proprietà è da cent’anni svizzera, anche se il vigneto e la vinificazione sono a Tirano, e spesso siamo conosciuti più oltre confine. L’anno scorso eravamo già presenti a Ristorexpo dopo una pausa. Serve per dare visibilità al prodotto».

«La mostra sta andando bene - spiega Andrea Cantaluppi della Cantaluppi Tavernerio del Mercato del pesce di Albese - È la settima edizione questa che facciamo. Le presenze come al solito sono significative e ci sembra che la fiera stia crescendo. Siamo contenti inoltre della presenza di tanti ragazzi delle scuole, perché questi giovani saranno i nostri clienti del futuro. Dal 2014 abbiamo anche questo bello spazio del mercato».

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