«In Svizzera per lavorare»
E riprende l’allarme fuga

Il caso dell’imprenditore di Sondrio fa riflettere. Mentre si aspettano le Zone economiche speciali

In Svizzera, per lavorare. A Sondrio la decisione è stata annunciata da Renato Cossi: la strategia iniziale prevedeva di mollare il fronte italiano e di trasferirsi, armi e bagagli, in Ticino.

In realtà ha prevalso una linea meno drastica: la sede di Sondrio resterà quartier generale, ma sarà snellita, e il numero dei dipendenti si ridurrà ad alcune decine di operai.

Numeri ufficiali per ora non ce ne sono, ma una cosa è certa: il depotenziamento del fronte valtellinese sarà a tutto vantaggio di nuovi investimenti - e assunzioni - a Bellinzona.

Il che riapre il dibattito, e soprattutto fa temere un nuovo allarme fuga verso la Svizzera dalle aree di confine, Como in testa. L’anno scorso la “chiamata” di Chiasso fece bussare ben 700 aziende e molte erano del territorio.

Intanto però la Regione sta lavorando alle Zone economiche speciali.

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