La rabbia: «Un giorno
bruciato dalla burocrazia»

Il racconto degli imprenditori ieri i n coda agli sportelli per i 49 adempimenti: «Poi è chiaro che vogliamo andare in Svizzera»

Esasperati, a bruciare un giorno per la burocrazia: ieri in coda agli sportelli degli enti tanti imprenditori comaschi e brianzoli per la giornata record dei 49 adempimenti. Intanto l La Svizzera ha già acceso le sirene, con la chiamata all’Italia del Comune di Chiasso per il trasferimento oltreconfine, mentre le aziende di Como e Brianza, soprattutto giovani, avvertono il desiderio di fuga. Nel Bel Paese, storie di ordinaria e insopportabile burocrazia italiana, con pressione fiscale avvertita al 70% e un carico sempre più pressante.E ieri giorno da record: 49 adempimenti e tanta rabbia.

Luigi Lonni, 66 anni, falegname, una parte della sua vita trascorsa in Confartigianato, esce abbastanza scocciato dagli uffici di via Parini, dove ha sede Camera di Commercio. «Sono stufo - confida - capisco chi pensa di andarsene in Svizzera, perché qui in Italia è impossibile. Butto via la mattinata per lasciare Dongo e arrivare qui a Como. Ma è possibile? A volte capita di aspettare 20 giorni per un’autorizzazione. In un attimo se ne sono andate 300 euro in tasse per lo Stato. Senza contare quelle che vengono prelevate durante l’anno».

Ma tante sono le voci come le sue. Persino chi ha dovuto chiudere, ieri si è ritrovato a spendere soldi e tempo ieri.

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