L'agricoltura 4.0
coniuga lavoro e turismo

Agrinatura ha chiuso con trentamila presenze. Coldiretti: «I nostri prodotti sempre più ricercati, la tecnologia ci viene in soccorso»

L’agricoltura 4.0 si congeda da tre giorni in fiera con un’immagine simbolica: quella dei bambini che scordano lo smartphone per qualche minuto e affrontano scalzi il percorso di erba, terriccio e ghiaia.

Agrinatura ha concluso la sua tre giorni con trentamila visitatori e il suo è un bilancio positivo anche perché legato agli insegnamenti seminati a Lariofiere, già ponte verso altre fiere (quella sul legno, Forlener a maggio, e anche l’innovativa rassegna del vino a giugno) e le prossime edizioni. Com’è nella mission del polo fieristico di Erba, ricordata dal presidente Giovanni Ciceri, si sono uniti i territori. Necessità più avvertita che mai con il futuro dei due enti camerali (Como e Lecco) avviato lungo la medesima strada, ma pure con l’esigenza di fare rete con gli altri territori, Valtellina in testa. Di creare sinergie tra le rassegne locali, come quella con la mostra zootecnica di Alzate Brianza. E allo stesso tempo quella di restare aperti verso un mondo sempre più connesso.Il viaggio tra gli oltre 200 espositori ha insegnato anche questo: oggi i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento vengono apprezzati in casa e non meno ricercati dai turisti. Da quelli più vicini, come i milanesi in vacanza sul lago o in montagna, come dagli stranieri che quando arrivano dalle nostre parti vogliono gustare ciò che fiorisce dall’impegno dei contadini qui, nelle terre da loro così amate. Molti siti internet delle aziende, a cominciare dagli agriturismi, sono in inglese e altre lingue ancora.

Ecco perché dopo che la Mostra dell’edilizia il mese scorso aveva già stretto un’alleanza con il turismo, Agrinatura non è stata da meno e ha dedicato ampio spazio a questa vocazione in crescita. Grazie anche alle nuove tecnologie che ormai collegano ogni punto del pianeta e mettono in vetrina il lago, come altri territori da scoprire ancora fino in fondo. «Sì – osserva Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como – Lecco – Questo è un approccio moderno del nostro settore, per questo la chiamiamo agricoltura 4.0. La tecnologia viene in soccorso anche per far conoscere i nostri prodotti e come li realizziamo». In questo senso Agrinatura si conferma come una manifestazione in grado di diffondere ulteriormente questa convinzione e dare fiducia.

«La ritengo fondamentale – afferma Trezzi – Io questa mattina (ieri, ndr) ero impressionato dalla mole di gente che c’era a Lariofiere. E soprattutto dei più piccoli. Secondo me i bambini e i giovani sono i primi fruitori di questo nuovo approccio. Masticano le nuove tecnologie, hanno saputo portare nuovi metodi nelle produzioni».

Novità che non devono però togliere il gusto originario della natura. Altro punto su cui i bambini hanno dato lezione. Vederli prima smanettare con l’ipad e poi correre sull’erba o deliziarsi davanti agli animali, provare le fattorie didattiche, in fondo dice questo. «Veniamo da lì, dalla natura – continua il presidente di Coldiretti Como Lecco – Poi ci siamo creati dei palliativi di vita, diciamo, ma il mondo rurale è ciò da cui proveniamo».

Ieri è stata poi la giornata delle premiazioni e si è assegnato il premio al migliore stand, comasco: quello dell’azienda agricola Bonacina Fabrizio. «Una presenza costante in questa fiera – commenta Trezzi – Si impegna inoltre a portare gli animali ad Agrinatura. Uno sforzo notevole, di questi tempi. Tra l’altro, un premio in memoria di Giovanni Carmignani, un imprenditore sempre disponibile, colto e preparato. Un signore con la s maiuscola».

Una giornata di memoria e di festa, insomma, quella conclusiva della fiera. Con l’ultimo “abbraccio” tra le canzoni di Davide Van De Sfroos, presente in questi tre giorni con la sua “Curiera”, e i Contadini della Brianza, peraltro capaci di cimentarsi pure con il deejay di Ibiza Fabrizio Marra.

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