L’obiettivo del Gruppo Acinque: «Vogliamo crescere insieme ai territori»

Intervista a Stefano Cetti, amministratore delegato dallo scorso dicembre: «Teleriscaldamento, impianti sportivi, mobilità green e fotovoltaico»

L’ambizione è quella di accompagnare la trasformazione dei territori, a cominciare dalle cinque province (Como, Lecco, Sondrio, Varese e Monza-Brianza) che hanno dato vita ad Acsm-Agam ed ora ad Acinque. Nell’agenda del nuovo amministratore delegato - il comasco Stefano Cetti - molte articolazioni dell’universo energia per una società che si candida ad essere partner naturale di enti locali e imprese oltre a essere fornitore di casa per migliaia di famiglie. Cetti, studi al liceo Giovio di Como poi la Bocconi e un master al Mit di Boston, ha una lunga esperienza in materia di utilities maturata principalmente in Aem e in Mm (direttore generale dal 2010 al 2022).

Qual è la sfida principale della società?

In generale, direi cogliere le opportunità e rispondere ai bisogni concreti di servizi dei territori. La nostra è un’azienda quotata ed è ovviamente una priorità la creazione di valore per tutti gli azionisti. D’altro canto, per quanto riguarda i Comuni, accanto all’entità del dividendo c’è l’aspettativa comprensibile che una realtà come la nostra debba essere valutata per la capacità concreta di mettere a terra investimenti sui territori a fronte delle necessità che questi ultimi evidenziano.

Quali sono i progetti in agenda?

Interventi nel campo dell’energia, ma non soltanto perché attraverso lo strumento del project financing vogliamo essere protagonisti su tutta una serie di partite. Uno dei temi di maggiore rilievo in agenda è il teleriscaldamento: a Lecco è avviato un importante progetto, ci sono valutazioni in essere con Sondrio e c’è l’ipotesi di estendere la rete a Como. Stiamo inoltre partecipando a numerose gare relative all’illuminazione pubblica, un ambito che agli enti locali genera un beneficio immediato nel conto economico già solo dalla sostituzione dei punti luce, ma che si porta dietro varie altre opportunità a livello di tutti quei servizi, a cominciare dalla videosorveglianza, associati al concetto di smart city.

Il progetto del Palaghiaccio di Varese farà scuola?

Il Gruppo è coinvolto nell’Ati per la realizzazione della nuova arena del basket a Cantù e sugli impianti sportivi si candida ad essere un interlocutore di rilievo. Su altri fronti, nella nostra agenda c’è tutta la partita delle comunità energetiche che si aprirà davvero non appena sarà chiaro il perimetro normativo entro cui agire. E poi ancora, la mobilità sostenibile: Acinque è impegnata nell’infrastrutturazione dei territori attraverso l’installazione delle colonnine di ricarica. Se ci sono delle opportunità, anche con i privati, stiamo lavorando anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Il territorio sono i Comuni azionisti?

Con l’espressione “territorio” non mi riferisco soltanto ai Comuni che sono nostri azionisti, ma alla generalità degli enti locali così come al tessuto delle imprese private o alle università. Cito come un modello l’accordo messo in campo con Ance per la riqualificazione energetica degli immobili attraverso il Superbonus. Credo che su questi temi in particolare ci siano i presupposti per lavorare proficuamente con gli operatori locali avviando percorsi di crescita comune.

Il tema delle opere e dei disagi quando intervenite in strada...

Bisogna essere molto seri e attendibili. Intanto è necessario comunicare in modo corretto. A fronte della necessità di un’opera pubblica, il percorso è molto chiaro e passa dallo spiegare quali sono i benefici e gli eventuali disagi, ma soprattutto dal rispetto dei tempi indicati. Chiaro che, soprattutto quando lavori nel sottosuolo, sono possibili degli imprevisti e proprio per questo un altro aspetto importante è la stretta collaborazione con le amministrazioni comunali per ottimizzare il coordinamento di tutti gli operatori che lavorano sulle strade. Può essere un’opportunità per limitare i disagi, abbattere i costi e aumentare la qualità delle opere.

Sarà un’estate di emergenza idrica?

Sì, non a Como città ma in una parte della provincia di Varese dove siamo gestori del servizio. Per questa ragione intendiamo riproporre alle due Autorità d’ambito l’opportunità di considerare un collegamento tra l’acquedotto di Como e quello della provincia di Varese. Stiamo parlando di un’opera necessaria e fattibile in meno di due anni di cantiere con un investimento non superiore ai 15 milioni.

Come ha trovato l’azienda al suo arrivo?

Ho trovato un’azienda che ha raggiunto un alto livello di integrazione pur mantenendo radicamento nei singoli territori. Devo dire che lo slogan scelto per il rebrand Acinque, “l’energia che unisce”, rappresenta bene ciò che vogliamo essere e cercheremo di capitalizzare al massimo questo valore.

Quanto è difficile il reperimento del personale?

In generale tutte le aziende si trovano a fare i conti con una fase particolare. Il Pnrr ha generato molta domanda in un mercato del lavoro in cui c’è carenza di figure tecniche, laureati e diplomati. Ormai del resto è diffusa la consapevolezza che il futuro di ogni impresa si misura sempre di più con la capacità di portare a bordo le persone migliori mettendole nel posto giusto. In questo senso è fondamentale la capacità di attrarre i talenti.

Quanto incide l’organizzazione del lavoro nell’attrazione dei talenti?

In azienda lo smart working è un dato acquisito, sperimentato ancora prima dell’emergenza pandemica e devo dire particolarmente utile in una realtà multisede come la nostra. La qualità di vita, il lavoro flessibile nello specifico, è un tema molto sentito dai giovani, talvolta più dello stesso stipendio.

Sulle risorse umane a quali modelli guardate con +interesse?

Il progetto di un’academy aziendale sarebbe molto interessante in una realtà come la nostra in cui coesistono e cooperano professionalità con competenze diverse. È fondamentale curare le relazioni con l’offerta, ovvero scuole e università.

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