Mantero investe nell’alto artigianato. Due laboratori per l’orlatura a mano

Tessile Dopo il Salento con 17 lavoratrici a domicilio, una nuova iniziativa ad Appiano Gentile. «Competenze di cui non va persa memoria. Un valore sul mercato la confezione in Italia»

La specializzazione di Mantero Seta che, dalla produzione tessile si estende alla realizzazione di capi finiti, ha spinto l’azienda negli ultimi anni a scelte strategiche per incrementare piccole produzioni specializzate. Sono due i laboratori che affiancano il marchio: entrambi lavorano per il pacchetto clienti dell’azienda con sede a Grandate e per il brand Mantero 1902.

Effetto domino

A partire dal maggio scorso è attivo Lariolab, società costituita insieme a uno storico partner della confezione e la cui quota di maggioranza è detenuta da Mantero. La piccola società artigiana è attiva nelle lavorazioni di orlo a macchina, sfrangia, bandeaux, splitz e conta, ad oggi, nove dipendenti nella sede di Appiano Gentile.

Alla regia di questa operazione c’è Franco Mantero, presidente di Mantero Seta, società controllata dalla famiglia con poco meno di 500 dipendenti, per la maggior parte impegnati nella produzione tutta in Italia e in particolare nel comasco, con una eccezione. In Puglia, già nel 2017, Franco Mantero ha fondato una piccola società per la realizzazione dell’orlo a mano dei foulards di seta: SalentoLab.

«L’idea di realizzare un laboratorio di alto artigianato per l’orlatura in questi territori nasce dalla considerazione che si tratta di zone con una storia manifatturiera e delle competenze diffuse importanti, davvero uno spreco lasciare che questa memoria ed esperienza si perdesse – è l’osservazione di Franco Mantero – così abbiamo voluto provare a gestire parte di questa produzione per l’alto di gamma in Italia. Nonostante alla fine il costo finale sia più alto, i flussi di prodotto viaggiano meno e per alcuni clienti questo è un elemento di interesse, oltre alla realizzazione tutta italiana. L’idea ha poi innescato una sorta di effetto domino, una parte dei prodotti che i nostri clienti realizzavano come confezione in Tunisia o altrove sono stati portati in laboratori in Italia».

Per ora i dipendenti della realtà manifatturiera salentina sono ventuno: 17 lavoratrici a domicilio e 4 addetti in magazzino, incluso un responsabile operativo che si occupa della programmazione e distribuzione del lavoro. Il laboratorio garantisce una capacità produttiva di circa 3.000 capi ogni mese.

I profili

Le orlatrici hanno tra i 31 e 66 anni, lavorano a domicilio e vivono tra Melissano e Gagliano del Capo, all’estremo sud della Penisola, verso Santa Maria di Leuca. Un’area che offre limitate possibilità di lavoro, ma SalentoLab, attraverso la modalità di poter realizzare le finiture dei capi a domicilio, offre alle lavoratrici una formula in equilibrio tra la famiglia, la cura dei figli e l’attività lavorativa, che in questo caso non deve essere svolta nella sede dell’azienda. Nello stesso tempo, la programmazione equilibrata dei carichi di lavoro, concordata con il responsabile, permette alle lavoratrici una visibilità regolare e affidabile sulla remunerazione attesa ogni mese.

«I due laboratori, quello pugliese e quello comasco, sono la concretizzazione dell’idea di come si possa crescere anche in modo diverso da come si è immaginato fino ad ora – ha concluso il presidente – puntando sulla manualità di alcune lavorazioni molto specifiche che richiedono capacità tecnica e mestiere e investendo molto sull’accessorio tessile femminile che al momento traina una quota importante del fatturato».

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