Nel film di Veltroni il caso Patrolline

Presentato a Milano il documentario realizzato sulla società di Albavilla salvata dai lavoratori. A fine anni Ottanta il primo antifurto per moto, il rischio fallimento e la svolta con la nascita della cooperativa

La felicità reale è quella condivisa, anche nel lavoro. Il messaggio passa da “Indizi di felicità”, il documentario di Walter Veltroni, e dai volti dei protagonisti: tra di loro i lavoratori che hanno salvato la loro azienda e hanno dato vita alla sfida imprenditoriale di successo di nome Patrolline.

Così Como è entrata nell’opera del regista come esempio per battere la crisi: con competenze e valori.

All’Anteo di Milano lunedì splendevano di felicità il presidente Angelo Chianese e Carolina Beretta, tra gli invitati ufficiali per la prima del film prodotto da Palomar e Sky Cinema e distribuito da Nexo Digital. Ma questa è la storia di una cooperativa: quindi si sono acquistati i biglietti per tutti quelli del gruppo che potevano essere presenti.

Tra vip come Ilaria D’Amico e Antonio Albanese ad aspettare l’inizio della proiezione e il momento in cui sullo schermo sarebbe approdata la loro storia. Lo scorso autunno Veltroni era arrivato ad Albavilla e aveva trascorso un paio d’ore con loro, facendo raccontare la loro storia.

«Sì, eravamo molto emozionati - spiega Chianese - e ci chiedevamo, chissà come siamo stati, non siamo attori. C’erano oltre venti storie e il nostro turno è giunto una quarantina di minuti dopo… Ma il tempo è volato, perché abbiamo vissuto le altre vicende. E diversi dei protagonisti, poi li abbiamo voluti conoscere».

Poi arriva il momento della storia comasca: la crisi, in questo caso, da sconfiggere. Ed ecco Patrolline, che rinasce grazie ai sacrifici di tutti (nove soci e due dipendenti). Che riparte dalle ceneri del gruppo che a fine anni Ottanta creò il primo antifurto per moto, con clienti come la Piaggio, poi la Ducati e altri marchi ancora. Oggi questa squadra ne produce per auto e motocicli, come pure per bici elettriche e nautica. E non solo: è entrata nel settore delle macchine da caffè a uso professionale.

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