Nuova cucina, Villa d’Este investe
due milioni di euro

Quattro mesi al lavoro anche di notte per rinnovare l’area ristorazione

Quattrocento pasti al giorno, angolo per lo show cooking

Hanno lavorato per quattro mesi 150 persone: di giorno e talvolta anche la notte. L’operazione cucina a Villa d’Este era impegnativa da ogni punto di vista: economico (investimento da due milioni di euro), di spazio e di corsa contro il tempo. Lo scorso novembre, appena scattata la chiusura stagionale, il direttore generale Danilo Zucchetti aveva dato il via per smontare tutte le attrezzature che avevano cinquant’anni e partire subito con i lavori.

Su quei primi passi vegliava l’executive chef Michele Zambanini.

Ora che Villa d’Este ha ripreso l’attività, rieccolo qui a guidare i suoi uomini (e donne). Con un sorriso più rilassato, conduce “La Provincia” nel suo regno. Suddivisione di aree precise, alta tecnologia, attenzione a ogni particolare che deve distinguere un hotel di lusso, un brand esclusivo come questo.

Quando Zambanini apre le porte, la cucina è già in fermento. La stagione, a Villa d’Este, è iniziata con più ritmo che mai, il direttore generale Danilo Zucchetti sta accogliendo degli ospiti e la sala pranzo accoglie i primi clienti che assaggeranno i pasti preparati nei nuovi spazi. Per dare un’idea dei numeri, il ristorante veranda in stagione offre 200 pasti al giorno, più 150 in piscina e 50 al room service. Quindi da quest’area escono 400 pasti quotidiani senza contare quelli dello staff. Grill e Il Platano hanno invece cucine a sé, dove si raggiunge una media insieme di 100 pasti.

Tutti i dettagli su “La Provincia” di venerdì 24 marzo

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