Prestiti alle aziende
Gli artigiani lariani investono di più

La percentuale delle erogazioni a Como è doppia rispetto a quella registrata in Lombardia - Galimberti: «Le richieste si concentrano sui macchinari»

Nonostante a settembre 2016, sul 2015, il totale dei prestiti concessi alle imprese comasche di ogni comparto subisca un nuovo calo, le “piccole” dell’artigianato riescono a mantenere le posizioni. Restano in cima alla classifica regionale assicurandosi l’8,3% di peso del credito erogato all’artigianato sul volume dei prestiti erogati al totale delle imprese.

Il confronto

Una percentuale doppia di quella regionale (4,1%) e la migliore in Lombardia dopo Sondrio (12,3%), in un gruppo di province in cui a “resistere” sono anche Lecco, Lodi e Pavia (tutte con l’8%) e Varese (con una quota del 7,4%).

Secondo i dati elaborati da Confartigianato con Artigiancassa su base Banca d’Italia tuttavia sull’anno (settembre 2016 su settembre 2015) gli stock di crediti, al lordo delle sofferenze, alle imprese artigiane segnano il calo maggiore proprio a Como, col -6,4%, che si attesta su un valore assoluto di 663 milioni di euro.

Una discesa che nel comparto investe tutte le province lombarde, col calo meno accentuato a Varese (-2,3%), seguita da Milano (-2,8%) e da Sondrio (-3,6%). All’opposto, le riduzioni più marcate oltre a Como sono quelle di Lodi (-6,2%), Pavia (-6%) e Brescia (-5,9%).

Guardando invece al totale delle imprese, quindi non solo alle artigiane, a settembre 2016 (sul 2015) Como registra uno stock di quasi 8 miliardi di euro, in calo del 3,6%. Considerando invece la variazione tendenziale dei finanziamenti a novembre 2016 rispetto a novembre 2015 per ogni tipo di impresa (quindi non solo per le artigiane) purché sotto i 20 dipendenti, di nuovo Como segna il calo maggiore della Lombardia (-6,4% contro il 4,3% regionale).

«Gli artigiani comaschi - afferma il presidente di Confartigianato Como, Marco Galimberti, che è anche nel cda di Confidi Sistema - credono ancora in sé e nelle loro aziende e nonostante le difficoltà imposte dalla crisi continuano a mettersi in gioco. Nei nostri numeri a livello di Confidi vediamo che nel 2016 le richieste di garanzie per ottenere finanziamenti bancari si sono spostate sempre più sugli investimenti produttivi, per l’acquisto di macchinari, e ciò rappresenta una svolta rispetto ad anni passati in cui si chiedeva credito per far fronte a esigenze di cassa».

A breve, dice Galimberti, il consorzio fornirà di dati delle garanzie sui crediti ottenuti dalle banche per le proprie imprese nel 2016. Ma nei dati preliminari di massima - afferma - spuntano numeri che ci fanno ben sperare in una ripresa che passa anche dal farsi affiancare dal nostro consorzio fidi. Continua ad essere fondamentale per mediare fra banche e imprese».

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