Donnarumma e Arosio
Fratelli diversi

È il tempo dei fratelli. Ci sono i Donnarumma, con il giovane Gigio che impone al Milan di ingaggiare il congiunto, e gli Arosio, con Armando che involontariamente mette nei guai Edgardo sindaco eletto di fresco e già incompatibile per un appalto ottenuto dalla cognata. Tutto regolare in termini di diritto, anche se lascia un po’ così l’idea che la volontà dei cittadini di Cantù sia calpestata da una decisione non assunta del neo primo cittadino che neppure ha la facoltà di revocarla. In apparenza un classico guazzabuglio della solita burocrazia della pagliuzza e della trave. Ma poiché la faccenda è politica, forse dietro ci sta qualcos’altro. Innanzitutto il rapporto tra i due fratelli Arosio che, al contrario dei Donnarumma, non sembrano animati da quel amorevole senso di mutua assistenza. Altrimenti una soluzione si potrebbe trovare: basterebbe che Armando cedesse le proprie quote nella società della consorte, oppure che quest’ultima rinunciasse all’appalto. ma finora non è successo. Una questione famigliare rischia di gettare la seconda città della provincia di Como in una situazione di caos amministrativo. E non solo. Come potranno reagire i canturini il prossimo anno, quando saranno richiamati alle urne dopo aver visto vanificare la scelta della maggioranza degli elettori? Prepariamoci a un altro primato al ribasso dell’astensione. E poi c’è da capire chi, fino alle nuove elezioni, governerà il Comune.

Gli scenari sono due. Edgardo Arosio due settimane dopo il voto non ha ancora nominato la giunta. Il suo predecessore, Bizzozero che doveva rispondere solo a se stesso, ci mise tre giorni. Adesso sono anche evidenti i motivi per cui la squadra del sindaco non ha ancora visto la luce. Perché il sassolino delle quote del fratello nella società della cognata con l’appalto comunale che mio padre al mercato comprò, quando rotola in politica rischia di generare una valanga. La giunta non c’è, appunto. Se sarà varata in tempo per il primo consiglio comunale e salvo improbabili ripensamenti famigliari, Edgardo Arosio decadrà e dovrà lasciare la fascia tricolore al vice sindaco. Secondo gli accordi pre elettorali, questa poltrona dovrebbe essere appannaggio di Forza Italia. Ora però il peso specifico dello scranno aumenta e provoca gli effetti del sassolino di cui sopra. Perché senza girarci troppo attorno, la Lega che grida al complotto, non sembra così disposta a rinunciare alla guida della città, forte anche del fatto che la scelta di Arosio (Edgardo) e il risultato che fa del Carroccio il primo partito, rispecchia la volontà di gran parte dei canturini. Ma i lumbard avrebbero la persona con il phische du role adeguato per la carica? Oltretutto il candidato dovrebbe avere quantomeno il gradimento del sindaco incompatibile che altrimenti si ritroverebbe cornuto e mazziato. Ci sono poi gli altro alleati, quelli di Fratelli d’Italia che di fronte a un vice sindaco senza sindaco assegnato agli azzurri potrebbero rivendicare un peso maggiore nel nuovo esecutivo. Davvero un bel pastrocchio che si potrebbe anche risolvere con le dimissioni di Arosio prima della riunione del nuovo Consiglio comunale. Così ne andrebbero tutti a casa con gli appetiti insoddisfatti. Ma Cantù resterebbe senza un’amministrazione fino alla prossima primavera quando si dovrà tornare al voto. E non è una bella prospettiva. E tutto per una faccenda famigliare. Allora meglio i Donnarumma che almeno sono riusciti a sistemare tutti. Forse bisogna interpellare Mino Raiola anche per Cantù.

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