Strage di Erba, la Procura generale: «Revisione inammissibile»

Il caso La Procuratrice generale di Milano manda a Brescia la richiesta di revisione della condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano, accompagnata da un parere negativo

La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni ha trasmesso la richiesta di revisione, firmata dal sostituto Tarfusser a fine marzo scorso, per chiedere di riaprire il processo nel quale sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. Ma l’atto è accompagnato da un parere negativo scritto dalla stessa procuratrice generale e dall’avvocato generale dello Stato Lucilla Tontodonati, nel quale il documento di Tarfusser viene bollato come «inammissibile», perché proveniente da un «soggetto non legittimato», e pure infondato «nel merito», perché mancano i «presupposti» previsti dalla legge e in particolare le «nuove prove decisive» richieste per una revisione.

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Nella sua relazione, la procuratrice generale e l’avvocato generale hanno sottolineato come le confessioni di Olindo e Rosa sulla strage di Erba sono state già ampiamente valutate nelle sentenze, non ultima quella di Cassazione, che li hanno condannati all’ergastolo. Così come ha già retto al vaglio di tutti i giudizi il riconoscimento di Olindo da parte di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla carneficina. La conseguenza è che «non ci sono quelle nuove prove decisive». Ma, soprattutto, non si può si sostenere nemmeno, come ha fatto il sostituto pg, una «falsità in atti» di alcune prove, come la macchia di sangue di Valeria Cherubini sul battitacco dell’auto dei coniugi.

Per la pg Nanni «le prove» portate da Tarfusser «non sono nuove, né decisive» e anche la «falsità deve essere dimostrata e deve essere decisiva e anche questo aspetto non sussiste».

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