Niente fuochi ad Appiano
dopo trent'anni: polemiche

Il presidente della Pro loco, Angelo Visconti amareggiato per la decisione del sindaco Gianni Clerici di non autorizzare lo spettacolo pirotecnico, in assenza del parere di idoneità della prefettura: «Era un evento ricorrente dell'estate appianese. Direi quasi che è un patrimonio che non appartiene al sindaco, ma a tutta la comunità»

APPIANO GENTILE «Dopo trent'anni di tradizione, il sindaco spegne i fuochi d'artificio della sagra. Non è corretto che gli appianesi ne siano privati, per una palese negligenza dell'amministrazione comunale». Così il presidente della pro loco Angelo Visconti, amareggiato per la decisione del sindaco Gianni Clerici di non autorizzare lo spettacolo pirotecnico, in assenza del parere di idoneità della prefettura. «I fuochi artificiali della sagra sono ormai un evento ricorrente dell'estate appianese. Direi quasi che sono un patrimonio che non appartiene al sindaco, ma a tutta la comunità - sostiene Visconti - Il sindaco ha cassato una manifestazione che, a luglio, la giunta aveva approvato e patrocinato. Come possiamo fidarci delle autorizzazioni che l'amministrazione rilascia, se poi si rimangia tutto un mese dopo?» Entrando nel merito del diniego, Visconti parla di: «Motivazione debole e legata a una negligenza dell'amministrazione: il sindaco, nella sua lettera, riporta che a inizio anno la prefettura ha richiesto per autorizzazione l'elenco dei siti programmati per lo sparo fuochi, da inviare entro il 31 marzo, ma questa comunicazione non è mai stata trasmessa alla pro loco. Come tutti gli anni, abbiamo inoltrato richiesta in giugno. Com'è possibile che riceviamo il diniego in agosto se la motivazione è quella della domanda da sottoporre entro fine marzo? Perché a luglio la giunta ha approvato e patrocinato la sagra, fuochi compresi?»
A rischio la piena riuscita della sagra, secondo Visconti: «Emerge una mancanza di rispetto per il lavoro dei volontari della pro loco e corpo musicale. Tanto lavoro è stato fatto da giugno per preparare gli eventi, compresa la stampa dei 3.500 libretti e manifesti, tutti riportanti i fuochi. La sagra è uno straordinario momento di finanziamento per le due associazioni, che consente di sostenere le iniziative svolte durante l'anno. Una sagra senza il richiamo dei fuochi sarà sottotono. E un minore incasso significa meno fondi per le associazioni, per gli eventi e per il miglioramento dell'area feste al parco. La buona riuscita della sagra permette di finanziare la scuola di musica che, senza fondi, sarà ridimensionata. Negli anni la sagra stava crescendo nell'offerta di eventi, che dovrà essere ridimensionata se gli incassi della domenica sera senza fuochi diminuiranno».

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