Salta la cessione del Como
per colpa della nevicata

Lanzanova e Cordini non si sono presentati, bloccati dalla neve. Di Bari non è stato informato ed è furioso. Ancora non si sa quando ci sara' il nuovo appuntamento

No: per neve, non si sospendono solo le partite. Può capitare anche alle... cessioni. Quella del Como, in questo caso. Ieri, infatti, era in programma il famoso appuntamento tra la proprietà attuale (Di Bari e Rivetti) e quella entrante (gruppo Lanzanova) per sancire, finalmente, dopo mille rinvii che neanche la riforma sulla giustizia, la svolta per la società azzurra. Invece, nulla. Erano le 15, circa, quando (due ore prima dell'incontro fissato nello studio del notaio Leoni alle 17), in città ha cominciato a serpeggiare la notizia che Abele Lanzanova e il suo coequipier Fabrizio Cordini non si sarebbero presentati, per via delle difficoltà viabilistiche causate dalla neve. Il primo era a Perugia per impegni di lavoro, e sarebbe partito in tarda mattinata; il secondo era a Piacenza. E avrebbe dovuto partire presto: doveva essere a Como alle 9.30 per un appuntamento con il commercialista della società Svizzera che comparirebbe come soggetto acquirente, raccogliendo così le forze dei cinque soci (di cui tre ancora misteriosi).  Cordini avrebbe trovato il vialetto di casa innevato, avrebbe telefonato a Lanzanova di non partire da Perugia perché non ce l'avrebbe fatta a raggiungere Como. Di Bari furioso: non era stato avvertito del ambiamento di programma ed è arrivato da Avellino per niente.

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