Casa: l'affitto costa meno
Ecco quanto si spende a Como

Comprar casa, con i tempi che corrono, è difficile, prenderla in affitto invece conviene più che negli anni scorsi. I prezzi dei canoni di locazione, nei primi sei mesi del 2010, sia di bilocali che di trilocali, sono infatti scesi dell'1,6%.

COMO Comprar casa, con i tempi che corrono, è difficile, prenderla in affitto invece conviene più che negli anni scorsi. I prezzi dei canoni di locazione, nei primi sei mesi del 2010, sia di bilocali che di trilocali, sono infatti scesi dell'1,6%. Sia in città che in provincia quindi è possibile trovare un appartamento a prezzi di maggiore accessibilità. La diminuzione dei canoni, nonostante una domanda in crescita, è da attribuirsi alla contrazione della disponibilità di spesa di coloro che cercano in affitto e all'offerta cospicua di immobili in locazione che ha contribuito a calmierare i valori. In parole povere: c'è più gente che va in affitto, ma hanno sempre meno soldi da spendere.
Qualche prezzo, allora. In città variano da 400 euro al mese, come nella zona di Albate, sino a 700 euro nella zona più centrale, quella dentro le mura. Nella zona delle caserme il costo sta tra 490 euro per un bilocale e 580 per il trilocale, mentre a Como Borghi si va da 500 a 600 euro.  A Lora  l'affitto scende a 450 euro, mentre a Maslianico si può arrivare sino a 600 euro. A Muggiò il canone oscilla tra 450 e 550 euro, mentre a Ponte Chiasso si può trovare un bilocale anche a 350 euro. E fuori dal capoluogo? Cernobbio si rivela la meta più cara, con affitti che variano da 550 euro per un bilocale sino a 700 euro per un appartamento di tre vani. Erba si attesta tra le 400 euro e le 500, rivelandosi tra le più economiche, mentre a Cantù il prezzo va da 450 a 550 euro. Caslino d'Erba, con Magreglio e Proserpio, sono i comuni in assoluto più economici: con 300 euro è infatti possibile affittare un immobile di due locali.
Dopo aver dato un'occhiata alle spese, interessante è sapere chi poi ci va, in affitto. Il 43% di chi cerca appartamenti da abitare è rappresentato da nuclei famigliari e ben il 73,3% delle persone che hanno stipulato contratti di affitto ricade in una fascia di età compresa tra 18 e 44 anni. Giovane, insomma, molto giovane. La riprova è la fetta di mercato rappresentata dagli studenti universitari e dai lavoratori fuori sede, ch'è assai rilevante. Ma come dicevamo all'inizio, ad alimentare la domanda di immobili in affitto spesso sono persone che scelgono questa soluzione non riuscendo ad accendere un mutuo. Il contratto maggiormente utilizzato è quello a canone libero, anche se negli ultimi mesi si registra una maggiore rigidità da parte dei proprietari ad affittare l'immobile. Si desiderano sempre più garanzie sull'affidabilità dell'inquilino e sulla continuità dei pagamenti. Quando è possibile sempre più spesso vengono chieste polizze assicurative che tutelino il rapporto di locazione. Da parte degli inquilini, invece, si bada allo stato di conservazione dell'immobile, con attenzione alla qualità dell'arredamento (se già arredato), la luminosità, la tranquillità e la presenza di servizi in zona. Vengono apprezzate sempre più le abitazioni con riscaldamento autonomo, preferibilmente con la cucina arredata e la presenza di collegamenti internet ad alta velocità (soprattutto per gli studenti). Ribassi più sensibili dei canoni di locazione si sono avuti proprio su immobili in cattivo stato di conservazione.
Da ultimo, aumenta la contrazione del budget da destinare all'affitto. Per farla breve, ci sono sempre meno soldi, si cerca di spenderli meglio possibile.
Amalia Barbara Di Bartolo

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