Allarme sui conti in rosso
Banche in aiuto, con riserva

Ordinativi in ripresa, ma il 70% delle imprese lamenta crisi di liquidità
Bauchiero (Intesa): erogare 100 mila euro per la cassa non è la soluzione

I dati dell'ultima indagine Prometeia sul settore tessile comasco parlano chiaro: nel 2009 il 90% delle imprese ha sperimentato un calo del fatturato, un quarto delle quali superiore al 35% solo in parte recuperato quest'anno. Troppo poco per rimettere in riga i bilanci e portare in positivo la redditività che, per la prima volta nella storia, è scesa sotto il 2%. Risultato: ancora oggi il 70% delle aziende comasche fatica ad agganciare la ripresa anche in presenza di ordinativi che pure in questo periodo non mancano. Questo perché i clienti tardano di mesi i pagamenti, così manca liquidità per comprare le materie prime e le imprese vanno in affanno. Termometro delle difficoltà anche i numeri delle operazioni garantite dal Confidi di Confindustria che vedono ancora la maggioranza delle richieste concentrarsi su fidi a breve (43%) o a medio termine (35%) per ristrutturazione del debito, mentre restano ancora sullo sfondo le garanzie per capitali freschi da destinare agli investimenti (15%). Segno evidente che le imprese sono ancora alle prese con i problemi contingenti e non hanno ancor la necessaria lucidità per pensare a cambiamenti o innovazioni importanti di processo e di prodotto.
«Che molte aziende siano ancora in difficoltà è un dato di fatto - spiega Pier Aldo Bauchiero direttore regionale per la Lombardia di Intesa Sanpaolo - ma non credo che le banche vengano meno ai propri compiti di sostegno come dimostrato anche dal recente accordo con gli enti locali per l'anticipo dei crediti vantati dalle pubbliche amministrazioni». Nessuna restrizione dle credito anche da parte delle banche locali, assicura Giovanni Pontiggia presidente della Bcc di Alzate Brianza. «Abbiamo avuto il coraggio e ancora lo abbiamo, di privilegiare l'aspetto imprenditoriale di molte aziende, magari anche a fronte di qualche dato di bilancio non proprio ottimo. Questa è una nostra specificità qualificante, oggi come negli anni Cinquanta, il credito cooperativo è fondamentale nel sostegno alle piccole imprese».

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