La Bennet espugna Biella
e conquista il secondo posto

I piemontesi mancano a fil di sirena il tiro del sorpasso ma c'è da dire che Cantù aveva condotto quasi sempre la gara. Trinchieri: "Tutto bene tranne gli ultimi possessi"

ANGELICO BIELLA 74
BENNET CANTU' 75
ANGELICO: Sosa 10 (0/2, 2/5), Slaughter 7 (3/8, 0/3), Viggiano 19 (4/6, 3/4), Salyers 17 (6/11, 1/7), Suton (0/1); Chessa (0/2 da tre), Soragna 8 (1/2, 1/2), Jurak 13 (5/7, 0/4). N.e.: Minessi, Mariani, Danna. All.: Cancellieri.
BENNET: Green 9 (2/5), Mazzarino 2 (1/2, 0/6), Micov 15 (2/3, 3/4), Leunen 14 (2/2, 2/3), Marconato 2 (1/2); Ortner 21 (9/17), Tabu 9 (2/4, 1/2), Mian 3 (0/1, 1/1). N.e.: Urbutis, Diviach, Maspero, Bianchi. All.: Trinchieri.
Arbitri: Sabetta, Lo Guzzo, Filippini .
Note - Parziali: 19-26, 33-38, 56-55; t.l.: Angelico 15/18, Bennet 16/25; t.2p: Ang 19/37, Ben 19/36; t.3p: Ang 7/27, Ben 7/16; rimbalzi: Ang 34 (Salyers 9), Ben 39 (Ortner 10); assist: Ang 14 (Sosa 5),  Ben 18 (Green 9); usciti per 5 falli: Sosa al 39'50” (74-75). Spettatori 4.700, incasso 62.300 euro.
BIELLA - Sulla sirena la tripla di Salyers termina la propria corsa sul ferro, consentendo così alla Bennet di non arrestare la propria rincorsa al vertice, ora che le vittorie di fila dei biancoblù sono diventate quattro. Cantù fa e disfa, sembra più volte padrona della partita ma poi non riesce mai a dare lo strattone decisivo ritrovandosi in ambasce nel finale. Quando, negli ultimi 30” si complica ulteriormemte la vita con un 1/6 dalla lunetta, lasciando all'Angelico 9” per provare il tiro del successo.
Sempre priva di Markoishvili, la Bennet riesce dunque a farla franca un'altra volta, pescando molto da una panchina evidentemente ancor più stimolata nel volersi dimostrare all'altezza della situazione. Anche se poi due elementi che dovrebbero essere della rotazione, Urbutis e Diviach, chiudono entrambi con un n.e.
Andrea Trinchieri inizia il commento del dopo gara esponendo quello che era principalmente il piano partita di Cantù: «Abbiamo avuto il merito di far giocare male Slaughter, che era la nostra prima preoccupazione. E siamo stati eccellenti nel togliere a Biella il loro gioco principale e soprattutto nel tenere sotto controllo il ritmo di gara, difendendo a zona. L'Angelico è squadra andata spesso attorno ai 100 punti segnati, noi sappiamo di non avere questa caratteristica e dovevamo rimediare in questo modo».
La storia del match è presto fatta per il coach canturino: «Abbiamo condotto per lunghi tratti, accusando poi un brutto terzo quarto. Ma sapevamo di doverci aspettare la reazione di Biella, squadra che ha qualcosa 'dentro'; siamo stati bravi e anche fortunati nel chiudere la terza frazione sotto appena di uno e poi abbiamo vinto con merito».
Qualcosa che è andato storto sulla sponda Bennet però Trinchieri l'ha vista: «Non mi è piaciuto il fatto di avere lasciato l'ultima azione in mano agli avversari, non è possibile sciupare in quel modo gli ultimi possessi trovandoci in vantaggio. Ma su questo ci parleremo sicuramente sopra». Ma è uno dei pochi difetti, la realtà della Bennet "è quella di una bella serata, in un palazzetto bellissimo, dovevamo e volevamo giocare una partita così e l'abbiamo fatto. Questa vittoria, su un campo sempre difficile, è importante in un campionato così equilibrato". E un altro difetto è stato magari sotto il tabellone di difesa coi rimbalzi offensivi di Biella nei primi due quarti: «Bravo l'allenatore di Biella che contro la nostra zona costringeva il nostro lungo a ruotare fuori posizione; bravi poi i miei giocatori a girare a nostro favore il conto dei rimbalzi dopo l'intervallo, con 7 offensivi pesantissimi nei 10' finali».

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