Mariano, 190 anni di attività
Premiato lo storico vivaio

Era il 1821 quando la ditta «G.B. Mauri» – sede legale a Mariano Comense, sede amministrativa a Mirabello di Cantù, un patrimonio di sessanta ettari sparsi su quattro comuni, compresi anche Figino e Novedrate – iniziò la sua lunghissima storia florovivaistica. Riconoscimento a Orticola, fiera a Milano

MARIANO La fondazione dell'azienda, arrivata alla sesta generazione, risale a prima dell'Unità d'Italia. Quasi duecento anni fa. Era il 1821 quando la ditta «G.B. Mauri» – sede legale a Mariano Comense, in piazza Martiri della Libertà, sede amministrativa a Mirabello di Cantù, in Cascina Rogorina, un patrimonio di sessanta ettari sparsi su quattro comuni, compresi anche Figino e Novedrate – iniziò la sua lunghissima storia florovivaistica. Proprio per la sua straordinaria longevità, il 5 maggio la Mauri riceverà un premio ad Orticola, la mostra mercato ai giardini pubblici di via Palestro, a Milano. «Come riconoscimento per la lunga attività, caratterizzata sin dalla fondazione da impegno costante ed elevata qualità», la motivazione di Orticola. Un alloro che renderà merito e prestigio soltanto a due ditte. L'altra azienda premiata, è la Fratelli Ingegnoli di Milano, di tradizione ancora più ancestrale, con il primo vivaio in zona Stazione Centrale sin dal 1789.
Numerose specie e varietà di magnolia, una vasta collezione di rododendri. E altre piante come acer griseum, fagus sylvatica, cornus controversa. Una storia curiosa alle spalle. L'attività ha la sua origine con i lavori di ristrutturazione e di miglioria che il governo austriaco aveva previsto per la Villa Reale di Monza, e con i conseguenti lavori che i nobili brianzoli progettarono per le loro residenze cittadine e di campagna. Si racconta che un marianese, il signor Giovanni Battista Mauri, fondatore dell'omonima ditta, avesse prestato servizio militare in Austria, dove fu occupato come giardiniere nei giardini di Schönbrunn agli ordini di un ufficiale. A cui, in seguito, venne affidato il compito di sovrintendere ai lavori nel parco della Villa Reale. L'ufficiale austriaco, incaricato di tale onore, si ricordò del soldato marianese. Pensò che grazie anche al suo contributo non avrebbe per nulla sfigurato. Lo convocò. E gli propose di occuparsi della sistemazione delle piante e della manodopera.
Da quel 1821, fu un fiorire di diplomi, medaglie e onorificenze per il materiale esposto alle principali esposizioni del settore florovivaistico. Un riconoscimento regale arrivò nel giro di pochi decenni. Nel 1867, la ditta Mauri ricevette dalla Real Casa di Savoia la facoltà di fregiare l'insegna del proprio stabilimento con lo stemma sabaudo. Da allora, la tradizione è rimasta fedele. Della originaria ditta, sono stati conservati alcuni vivai, le antiche aranciere, la sede centrale a pochi passi dalla piazza Roma di Mariano. E viene continuata ovviamente la coltivazione di piante ornamentali, abbinata alla progettazione e alla realizzazione di giardini.
A tutt'oggi, l'azienda è condotta degli eredi di Giovan Battista Mauri. Stefano Redaelli, 32 anni, spiega anche a nome dei soci Antonio, Mauro, Angelo, Umberto, Carlo. Tutti con lo stesso cognome, nessuno di loro sopra i cinquant'anni di età. Una sesta generazione giovane. «Quest'ultimo attestato di stima arrivato da Orticola è un riconoscimento di cui siamo molto fieri – dice Redaelli – gli esemplari arborei da noi prodotti vengono da sempre commercializzati tanto in Italia quanto in Europa. Lavoriamo con il Nord Italia. Ma, in particolare, con i rivenditori di Germania, Olanda e Belgio: un mercato che per noi rappresenta una fetta d'affari pari al 75%. Come si arriva alla sesta generazione? Con tanta professionalità, impegno e costanza. Perché anche oggi, in una situazione economica mondiale non facile, si può lavorare bene».

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Eco di Bergamo Vivaio Mauri