Lenno: «Non posso dire
chi ci ha dato 4 milioni»

Chi è il misterioso benefattore che per l'osservanza di un voto o per ricordare una persona cara si appresta a sborsare una somma ingente per acquistare l'Abbazia dell'Acquafredda con lo scopo di ripristinare uno dei poli della spiritualità più belli e più noti d'Italia? Il superiore provinciale dei Cappuccini della Lombardia, padre Raffaele Della Torre, conferma che «l'interessato vuole restare nell'anonimato»

LENNO Chi è il misterioso benefattore che per l'osservanza di un voto o per ricordare una persona cara si appresta a sborsare circa quatto milioni di euro per acquistare l'Abbazia dell'Acquafredda con lo scopo di ripristinare uno dei poli della spiritualità più belli e più noti d'Italia?
Il superiore provinciale dei Cappuccini della Lombardia, padre Raffaele Della Torre, conferma che «l'interessato, almeno per il momento, vuole restare nell'anonimato».
Il frate che personalmente ha seguito i primi approcci e tuttora riveste un ruolo guida dell'operazione, si limita a aggiungere che i «doveri riferiti alla sua posizione impongono dei vincoli che devono essere rispettati».
«L'unica cosa che posso comunicare - dice padre Raffaele - è che questa persona, non posso precisare se uomo o donna, ha ampie vedute ed è dotata di elevato spirito caritatevole. Si è appassionata alle sorti dell'abbazia cara al cuore delle comunità lariane, e si è fatta avanti con lo scopo di ridare prestigio a un bene esclusivo che sarà giustamente valorizzato».


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