Brienno, l'amara verità dello Stato
"Senza morti non è calamità"

Il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio non ha disposto alcuna sovvenzione né a favore della amministrazione comunale, né a sostegno dei privati che hanno perso la prima casa e per pura fortuna sono usciti indenni

BRIENNO Il discorso è molto duro, nessuno osa farlo, ma a un certo punto deve pur essere fatto.

Per la burocrazia regionale e nazionale, senz'anima e senza cuore, il fatto che l'enorme frana che ha sconvolto il piccolo comune di Brienno sia stata circoscritta a quel solo paese e soprattutto non abbia causato morti e feriti, non costituisce una base sufficientemente valida per il riconoscimento di calamità o di emergenza. Ne consegue che da parte del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio non può essere disposta alcuna sovvenzione né a favore della amministrazione comunale, né a sostegno dei privati che hanno perso la prima casa e per pura fortuna sono usciti fisicamente indenni.

Nell'interrogazione che la parlamentare comasca Chiara Braga ha inoltrato al Ministero dell'ambiente sta la chiave di lettura del caso di Brienno.
«La Provincia - scrive la Braga - raccogliendo le istanze del Comune, l'8 luglio ha inoltrato alla Regione e per conoscenza al capo dipartimento della protezione civile nazionale la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza, ma a oggi risulta che la Regione non ha dato alcun riscontro. Ciò solleva da ogni competenza il dipartimento stesso in ordine all'assunzione di provvedimenti conseguenti a favore del comune e dei soggetti privati che hanno subito danni».
Le ragioni dell'inerzia della regione sono contenute nella lettera che il consigliere regionale Dario Bianchi ha scritto al sindaco di Brienno, Patrizia Nava.

«La direzione generale protezione civile della Regione  - scrive Bianchi - non ha avanzato richiesta di stato di emergenza al dipartimento nazionale di protezione civile in quanto l'evento franoso accaduto non può essere qualificato di livello nazionale e neppure di livello regionale avendo interessato soprattutto il territorio di un solo Comune. Con queste premesse il rimborso dei danni ai privati è  attivabile solo con iniziativa della Regione».

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