Morto per monossido
il mistero della caldaia

Como: ci sono sviluppi nell'indagine aperta ad agosto per la fine del pensionato Raffaele Donadio, trovato senza vita su un divano del suo appartament. Sembra che l'impianto di casa - indicata quale unica, plausibile fonte dell'intossicazione fatale - funzioni regolarmente

COMO Ci sono sviluppi nell'indagine aperta ad agosto per la morte del pensionato Raffaele Donadio, trovato senza vita su un divano del suo appartamento di via San Felice a Ponte Chiasso. Sembra che la caldaia di casa - indicata quale unica, plausibile fonte dell'intossicazione che costò la vita al pensionato - funzioni regolarmente, o quantomeno che emetta quantità di monossido davvero minime, e comunque non tali da poter determinare una intossicazione letale. L'anticipazione - niente più che una anticipazione, peraltro ancora da confermare visto che i consulenti tecnici della Procura non hanno ancora depositato le proprie conclusioni - rende il mistero, se possibile, ancora più fitto. Perché il pm Antonio Nalesso, titolare del fascicolo, ha già risentito i medici dell'ospedale Valduce che quella notte tentarono di salvare la vita di Donadio, traendo soltanto conferme alla diagnosi iniziale: il pensionato morì per una intossicazione da monossido, e fu una diagnosi pacifica, confermata dagli esami ematici effettuati subito dopo il suo ricovero.

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