Esami con il conto
Comaschi indifferenti

A giudicare dai commenti raccolti ieri negli ospedali di Como non cambia niente per i pazienti che quando pagano il ticket scoprono anche quanto sono costati allo Stato

COMO «Egregio signore, di seguito trova esposto il valore del rimborso corrisposto alla struttura per il costo sostenuto per prestazioni e attività simili a quelle da lei usufruite».
Ieri gli ospedali comaschi hanno consegnato per la prima volta ai pazienti che si sono sottoposti a determinati esami una lettera che riporta questa frase e, subito dopo, le cifre relative alla quota a carico del cittadino e alla quota garantita dal «servizio sanitario regionale». Una lettera simile è prevista per chi viene dimesso.
La novità è stata introdotta dalla Regione, che ha parlato di «un'operazione trasparenza» lanciata per «consentire alla gente di prendere coscienza di come vengono investiti in «salute» parte dei contributi versati». In particolare viene riportato il costo medio sostenuto dal Sistema sanitario per quella tipologia di prestazione (al momento solo per «esami e interventi particolarmente significativi»). A giudicare dai commenti raccolti ieri, però, il cambiamento è stato accolto con indifferenza dai comaschi. Molti non hanno prestato attenzione al foglio consegnato allo sportello o allegato alla lettera di dimissione, altri hanno fatto spallucce. Sono state predisposte tre diverse lettere: nel caso di una persona non esente dal pagamento del ticket le voci riportate sono «quota ticket», «quota fissa per ricetta» (in sostanza il superticket nazionale) e «quota sostenuta dal Servizio sanitario regionale», mentre se il soggetto è esente le prime due righe non figurano; se si tratta di una dimissione la scheda riporta la diagnosi in ingresso e il costo della prestazione erogata (dai 2mila euro per l'appendicite fino a decine di migliaia di euro per gli interventi più complessi).

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