Il sentiero diventa una strada
A Cardano scoppia la protesta

Abbattuti gli alberi per castruire una strada carrozzabile fino a Cavallasca. Al posto del sentiero «un'autostrada da passeggio»

COMO «Hanno creato un'autostrada da passeggio. Così la Spina Verde rischia di diventare una spina nel fianco». La butta sull'ironia  Bruno Colombo, 70 anni, da una vita affezionato frequentatore dei boschi tra Cardano e Cavallasca. Non è l'unico, in questo sabato mattina, a stupirsi quando si trova di fronte, al posto del sentiero cui era abituato, una carrozzabile.
Il percorso che da via Cascina Viola arriva fino alle fortificazione della Grande guerra, recuperate in tempi recenti dagli Alpini, è una "classica" anche per tanti biker. Come  Carlo Oliverio e Stefano Sposetti che, quando incrociano il signo Colombo, smettono di pedalare e si fermano a chiedere ragguagli: «Ma lei sa che cosa sia successo qui? Perché hanno fatto questa strada in mezzo ai boschi?». Anche loro sono esterrefatti. «L'ultima volta che siamo stati qui, lo scorso anno, c'era un sentiero nel verde. Questo è uno scempio», afferma Sposetti. «Quando si apre una strada come questa prima o poi sarà percorsa dalle auto - gli fa eco Oliverio -. In Trentino è nato un movimento per dire basta alle strade forestali: sono apripista per costruire».
Il cartello all'inizio della strada informa che sono in atto due appalti distinti, entrambi assegnati al Parco regionale della Spina Verde alla ditta Gs Opere Edili di Montemezzo: uno da 55mila euro relativo al "completamento della pista forestale Cascina Viola"; un altro da 72.641 euro che ha per oggetto "valorizzazione forestale ai fini ecologici del versante Cardano Monte Olimpino". Lungo la strada - circa un'ora a piedi, più o meno 5 chilometri - Colombo getta uno sguardo all'altro versante, quello di Cardina e per un attimo si immagina che anche qui possa sorgere una villetta come quelle che hanno suscitato tante polemiche sulla collina di fronte. Difficile che accada, visto che qui è tutta zona vincolata. Ma questa rassicurazione non basta agli abitanti di Monte Olimpino. «Da tanti anni vengo qui a fare passeggiate. Una volta da via Cascina Viola entravi nel bosco, ora entri in un deserto», sottolinea Fausto De Cesero. «Era necessario - aggiunge - fare pulizia, perché c'erano diversi alberi caduti. Ma non questo disboscamento». Cataste di tronchi e di rami ai lati della strada rafforzano le parole. Colombo prende una misura ad occhio: «Qui è larga quattro metri: un'esagerazione». E il pensiero va all'altro intervento "esagerato": il cantiere delle paratie.
Pietro Berra

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