Gaddi attacca Butti
"Metodi fascisti nel Pdl"

L'assessore replica al coordinatore provinciale: «Inaccettabile la gestione degli ex An e dei ciellini. La maggioranza degli elettori del Pdl non si riconosce in loro, per questo ho fatto la mia lista»

COMO - Ferri sempre più corti nel Pdl. Ad Alessio Butti che lo ha accusato di aver fatto una «lista Coca Cola», Sergio Gaddi risponde imputandogli «metodi di stampo fascista».
«Non è possibile che uno del Pdl a cui non piace il candidato sindaco si faccia una sua lista Coca cola. Se vuole farlo, ci resti tutta la vita e vediamo dove arriva senza il Pdl»: queste le parole del coordinatore provinciale del Popolo della libertà alla presentazione del programma della lista di Laura Bordoli, accompagnate dal video del segretario nazionale Angelino Alfano che parla di «regole e sanzioni». «Se avessi voluto aderire alla logica dei posti, sarei rimasto tranquillamente al mio di posto, visto che era garantito», controbatte Gaddi. «Invece questa scelta coraggiosa», cioè quella di presentarsi autonomamente con la lista Forza salva Como, «serve a tutelare l'identità della maggioranza di elettori del Pdl che, secondo me, in nessun modo si riconoscono nei metodi di stampo fascista che oggi sembrano andare per la maggiore». «Io - sottolinea - ho una cultura di matrice cattolica e liberale che non tollera questi metodi».

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