Il barista di Sagnino
che fa ballare cubano

Da vent'anni ha un bar all'hangar Solo musiche e ragazze cubane 

COMO Lo chiamano tutti così, il cubano di Sagnino, anche se di cubano Giuseppe Scanziani ha solo la musica che suona tutti i giorni al suo bar e le ragazze che lavorano.
Per tutti è il “Pino”, come appunto il suo bar che è in uno dei punti panoramici più belli di Como.
Musica cubana tutto il giorno, che ai turisti seduti ai tavolini sembrerà strano sentire in riva al lago. Ma questo è il mondo del Pino. Un laghee cubano. Eppure viene dalla brianzola Missaglia. «Sono nato là – racconta – e avevamo un piccolo circo, il Circolo Equestre Lariano. Uno di quelli all'aperto senza il tendone. Si partiva da Lecco, poi Sondalo, e giù tutto il lago fino a Como». Il bar però era nel suo destino. Questione di peso. «Avevo preso in gestione il trenino dei giardini a lago, che adesso è di mio nipote, con di fianco mia sorella al minigolf e mio fratello alle giostre. Ma più stavo seduto lì e più ingrassavo come una bestia. Ero arrivato a pesare 94 chili. Allora iniziai ad andare in bicicletta con gli amici per stare in forma. Adesso che ho 73 anni ho messo la batteria sulla bici, ma in salita si fa fatica lo stesso».
Gli inizi al bar erano stati duri. «Ho aperto  il primo novembre 1989 e i primi anni lavoravo venti ore al giorno. Perché non sono capace di stare fermo. Venivano qua le ragazze a chiedere lavoro, e così mi sono appassionato al loro Paese».

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Eco di Bergamo Il barista Pino