Spese pazze in Regione
Al via gli interrogatori

I consiglieri regionali convocati in Procura per i presunti rimborsi illegali

COMO Fedele all'ordine di servizio imposto dal partito, anche Dario Bianchi diserta l'appuntamento con i pubblici ministeri milanesi che indagano sulle presunte spese pazze al Pirellone.

Il consigliere regionale lumbard era atteso a palazzo di giustizia, ieri, per rispondere alle domande degli inquirenti che gli contestano un peculato da 27.302 euro e 97 centesimi. Il nome di Dario Bianchi è compreso tra quello di molti altri suoi colleghi, tutti appartenenti all'ex maggioranza composta da Lega e Pdl, che secondo gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Milano avrebbero ottenuto rimborsi non dovuti dalla Regione Lombardia.

In particolare a Bianchi vengono contestati una serie di cene, l'acquisto di apparecchiature elettroniche al Mediaworld per 761 euro, l'acquisto di un paio di telefoni cellulari.

Dovrebbe invece presentarsi regolarmente in procura per rispondere alle domande degli inquirenti, domani a mezzogiorno, l'ex consigliere regionale Pdl Giorgio Pozzi. A lui viene contestato un peculato di 9.500 euro, quasi tutto composto da pasti - soprattutto nel ristorante di lusso milanesi il Baretto al Baglioni - oltre all'acquisto di un iPhone da 599 euro a Mediaworld.

Quando ha ricevuto l'invito a comparire inviatogli dalla Procura di Milano, Pozzi aveva anticipato l'intenzione di presentarsi regolarmente in procura per rispondere alle domande dei pm.

Chiuderà la sfilata di indagati lariani nell'inchiesta sulle presunte spese pazze al Pirellone Edgardo Arosio. L'ex sindaco leghista di Cantù, indagato per un peculato da 21.500 euro, è atteso al palazzo di giustizia del capoluogo lombardo per lunedì prossimo, 14 gennaio.

Nel frattempo gli inquirenti del nucleo di polizia tributaria di Milano hanno cominciato ad analizzare i rimborsi spese chieste e ottenuti dai consiglieri regionali di opposizione, fino ad oggi rimasti fuori dall'inchiesta.

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