Addio a Renzo Villa
papà della tv pre Berlusconi

Il conduttore fondò con Enzo Tortora l'emittente Antenna 3, con i suoi primi programmi commerciali come <Il Bingoo> e <La bustarella> o <Il pomofiore>

È morto Renzo Villa, fondatore con Enzo Tortora di Antenna 3, la più avanzata tv privata del periodo che precede la nascita di Canale 5, e di trasmissioni con «Il Bingoo», «La bustarella» e «Il Pomofiore».

E il Telebigino, lo ricordate? Era quel siparietto di Antenna 3 all'interno del quale un professore di liceo destinato a miglior fama, Roberto Vecchioni, aiutava i più giovani telespettatori a fare i compiti. E il quartetto Cetra che rifaceva a modo suo, cantando, la storia nazionale? Li ricordate? Non più giovanissimi, questo no, e a volte alle prese con le marachelle di qualche guastatore tipo Massimo Boldi e Teo Teocoli. Tutti loro annunciati, coccolati, a volte scoperti e lanciati con la solita, energica gentilezza da quel galantuomo del piccolo schermo che fu Renzo Villa, scomparso giovedì scorso a causa di una malattia contro la quale combatteva con la solita grinta. Era nato a Luino nel 1941 e da anni viveva a Varese, nel quartiere di Masnago. Il contenitore degli sketch che abbiamo citato, ai quali possiamo aggiungere, perché nitidissime nella memoria, le incursioni surreali di quel grande mimo che era Gianni Magni, il lungaccione dei mitici Gufi, si chiamava Il Bingoo. Una trasmissione che Villa creò nel 1978 affinché si adattasse in tutto e per tutto alla "sua" televisione. Televisione intesa come emittente, appunto Antenna 3, fondata da Renzo insieme all'amico Enzo Tortora l'anno precedente; e come filosofia di spettacolo, di intrattenimento intelligente, di comunicazione orizzontale con un pubblico di tutte le età, da divertire, certo, ma soprattutto da rispettare. La televisione di Renzo Villa fu anche estremamente professionale. Tutti gli esperti del settore, da Aldo Grasso ad Antonio Dipollina, sono concordi nel ritenere Antenna 3 la più avanzata tv privata del periodo che precede la nascita di Canale 5. Preparazione e abnegazione che si vedevano benissimo nella resa del prodotto, ma anche nel livello di sperimentazione. Per dire, una trasmissione come La bustarella, condotta da un varesino d'adozione come Ettore Andenna e diretta da Beppe Recchia nella sua prima edizione, fu la matrice di decine di programmi successivi, "carpiti" da altri canali. Per tacer del Pomofiore di Lucio Flauto, portato in dote da Enzo Tortora che ne aveva condotto una prima versione su Telealtomilanese, altra pionieristica emittente lombarda, con gli studi a Busto Arsizio, che sempre Renzo insieme a Giuseppe Mancini aveva inaugurato nel 1975. Per questioni anagrafiche, noi lo ricordiamo soprattutto nei primi anni 80 negli studi della sua seconda, e forse più amata, creatura. Quella Antenna 3 che sempre a proposito di innovazione fu la prima tv in Europa (!) a produrre una trasmissione appositamente pensata per la fascia del mattino (si chiamava Telemattina). Dietro tutto questo c'era sempre lui, Renzo Villa, artista versatile, capace di dialogare con Topo Gigio per far divertire i bambini ma anche di aprire la sua "piazza" televisiva a tutti (ben 1200 posti nello Studio 1 di Legnano), pensando a programmi per gli anziani e le persone sole. Talent scout, cantante (Caro papà fu un grande successo), conduttore raffinato, persino nelle televendite riusciva a trasmettere una colloquialità da amico di vecchia data. Con Villa scompare la testimonianza preziosa di una tv irripetibile. Se oggi certi elementi della sua visione di allora, ad esempio il ritmo, lo spettacolo, la modernità, sono esaltati dai format, specie quelli di Mediaset, del rispetto si è purtroppo perso lo stampo. Doveste rivedere anche tutte le puntate del Bingoo di Villa non trovereste una volgarità, mai.
Mauro Gervasini

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