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Domenica 28 Aprile 2013
Corrido, altro che fusione
I no a Porlezza sono l'85%
Solo 42 elettori del paese sono favorevoli al progetto di fusione con Porlezza, Valsolda, Claino con Osteno e Val Rezzo. La consultazione promossa dall'amministrazione comunale prima dell'eventuale referendum ufficiale ha fornito un inequivocabile orientamento contrario
Su 651 aventi diritto (non sono stati coinvolti i residenti all'estero iscritti all'aire), si sono recati al seggio in 286 (44%) e l'esito non ammette dubbi: 243 (85%) sono stati i "no" alla fusione, soltanto 42 (15%) i "sì".
Un risultato non certo confortante per le sorti del futuro Comune Riviera del Ceresio: in termini di numero di abitanti Corrido, con i suoi 850 residenti, sta nel mezzo; più popolosi sono Porlezza (4.600 abitanti), e Valsolda (1.600), mentre le altre due realtà coinvolte, Claino con Osteno e Val Rezzo, stanno dietro rispettivamente con 550 e 180 anime.
Anche il sindaco di Corrido, Sauro Vable, non mette in discussione il risultato della consultazione: «A mio avviso - premette - un 44% di votanti rappresenta una buona percentuale; sull'espressione degli elettori, invece, parlano da soli i numeri. Occorre, semmai, fare un'analisi e ammettere che abbiamo sbagliato noi a fare poca informazione, forse anche per via dei tempi ristretti». Diverse le considerazioni del capogruppo di minoranza, Luigi Molina, che con il suo gruppo, nei giorni scorsi, aveva diffuso in paese una lettera poco favorevole all'ipotesi di fusione: «In questo progetto di accorpamento c'è un Comune, Porlezza che ha tutto da guadagnare alla luce dei grossi debiti, mentre Corrido, a nostro avviso, avrebbe solo da perderci. Nonostante l'apertura del seggio nella giornata di venerdì e di sabato mattina, che non ha certo favorito le esigenze dei cittadini, l'affluenza è stata discreta. Mi auguro - aggiunge Molina - che questo esito schiacciante possa contare qualcosa».
Sul da farsi, il primo cittadino demanda ogni decisione al consiglio comunale.
«Ritengo che il volere del popolo sia sovrano, anche se, come ripeto, sono convinto che la gente si sia espressa sulla base di un'informazione non certo completa. È diventato necessario, per non dire fondamentale, rapportarsi con le realtà confinanti e la storia del debito del Comune di Porlezza non deve affatto spaventare: al di là del fatto che per un Comune di quelle proporzioni è normale contrarre mutui milionari, il grosso dei debiti riguarda gli investimenti fatti per la scuola, di cui beneficiano anche i paesi circostanti, tra cui Corrido. Cosa decideremo a questo punto per il progetto di fusione? Spetterà al consiglio comunale prendere posizione. Nella prossima seduta - conclude Vable - si deciderà cosa fare».
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