A Tavernerio dopo vent’anni in Congo
«Le suore uccise, donne eccezionali»

Padre Ezio Marangoni è ospite nella casa dei saveriani dopo una vita in Africa

«Conoscevo bene le tre religiose, il loro barbaro assassinio ha sconvolto tutti»

«Certo, il timore c’era. Ho avuto paura anch’io, soprattutto durante la guerra “dei grandi laghi”. Venivano minacciate soprattutto le suore». Padre Ezio Marangoni, 76 anni, ha trascorso metà della sua vita in missione, soprattutto in Congo, dove è rimasto più di vent’anni. Ora si trova alla casa dei saveriani di Tavernerio, in via Urago. Ha tanto da raccontare, compresa - purtroppo - la tragica vicenda delle tre suore italiane barbaramente uccise in un convento del Burundi, il 7 settembre scorso. Una vicenda che ha commosso tutto il Paese.

«Ho lavorato a lungo con loro in Congo, le conoscevo bene - dice padre Ezio - Persone eccezionali, erano avanti con gli anni e avevano deciso di terminare la loro esperienza terrena in Africa, terra che amavano, non potevano certo immaginare quello che poi è successo. La stessa popolazione locale è rimasta molto colpita, erano molto addolorati». Suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta erano saveriane come padre Ezio; sono state aggredite e uccise nel loro convento, nel loro convento alla periferia della capitale del Burundi, Bujumbura.

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