Ducarello: «Trapani? Nel mio cuore fino a sabato, poi però...»

Intervista Nato a Erice, tifa Pallacanestro Trapani – la prossima avversaria di Cantù al PalaDesio – da quando è un ragazzino

«Mi hanno chiamato i miei amici… a Trapani ci sono 31 gradi e fanno il bagno. Ma che ci possiamo fare? Non possiamo avere tutto dalla vita». E la sua vita è tornata a essere Cantù. Che già aveva frequentato come assistente di Nicola Brienza pe alcuni mesi nel 2019.

Dalla scorsa estate, il trapanese Ugo Ducarello è nello staff di coach Sacchetti. Nato a Erice, tifa Pallacanestro Trapani – la prossima avversaria di Cantù al PalaDesio – da quando è un ragazzino: «Mi sono innamorato del basket da ragazzino, quando la squadra era in A1 con il presidente Vincenzo Garraffa. Ma a Pietro Basciano, che guida il club da oltre dieci anni, sono legato perché mi ha portato lì ad allenare, per tre stagioni consecutive dal 2015 al 2018».

E tutti sanno quanto non sia facile allenare la squadra della propria città: «Ma è stata una grande esperienza: centrammo playoff e qualificazioni per la Coppa Italia di A2, non poco per una piccola realtà come la nostra. Sono orgoglioso del mio lavoro lì come capo allenatore, ma i cicli finiscono: troppi infortuni, qualche contrasto, tanta pressione».

Domenica Cantù-Trapani che sapore avrà? «Sarà un tifoso di Trapani fino a sabato, poi stop. Mi è già capitato di affrontarla, ma stavolta sarà diverso: dobbiamo vincere. E un po’ la conosco… Coach Daniele Parente era il mio assistente, in campo Marco Mollura, un altro trapanese, è diventato capitano. È una squadra giovane e piena di entusiasmo».

Una squadra che Cantù ha già affrontato, battendola in trasferta, in Supercoppa: «Una partita che non dobbiamo dimenticare. Trapani sa diventare pericolosa: in Supercoppa, non appena abbiamo abbassato un po’ il ritmo, ci ha messi in difficoltà. Ecco perché dovremo essere sempre lucidi, l’approccio in questo senso sarà fondamentale, con l’obiettivo di diventare continui per 40’: puntiamo a crescere sotto questo aspetto».

Dopo due scontri diretti contro Cremona e Treviglio, arriva una squadra di seconda fascia: «Guai a sottovalutare una squadra come Trapani. La A2 nasconde insidie e partite ostiche ovunque. Lo dice anche il percorso delle nostre rivali, Cremona per esempio ha faticato con Agrigento e Latina. La concentrazione non va mai abbandonata e tanto dipenderà da noi stessi, più che da quello che faranno gli avversari».

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