È Cappuccetto che rileva Heidi
Un family show per il Sociale

La popolare commedia musicale in cartellone sabato 4 gennaio. La fiaba diretta da Marco Giony

Come già annunciato qualche tempo fa, l’appuntamento con il musical “Heidi”, in cartellone al teatro Sociale di Como, è stato annullato per problemi tecnici della compagnia. Niente paura, però. La data di sabato 4 gennaio è stata mantenuta e presenta uno spettacolo che piacerà sicuramente a grandi e piccoli.

Si tratta della commedia musicale “Cappuccetto Rosso” che andrà in scena, sempre il 4, alle 20.30, nella sala comasca.

L’allestimento è liberamente ispirato alla fiaba di Charles Perrault e viene catalogato come un family show, adatto al pubblico che ama frequentare il teatro nelle feste, per trovare la magia e il fascino delle fiabe. Per quanto riguarda questo specifico allestimento, basato su libretto originale di Tobia Rossi e diretto da Marco Giony, l’arcinota storia della bambina che attraversa il bosco e si imbatte nel terribile lupo, si riveste di quella grandiosità tipica dei musical. Le scenografie sono grandi e coloratissime, i costumi sembrano appena usciti dal libro delle favole, la colonna sonora è originale e firmata da Giovanni Maria Lori, per accompagnare le coreografie corali che caratterizzano l’adattamento.

Sarebbe sbagliato pensare a una storia già nota e quindi scontata. Il musical propone infatti una serie di colpi di scena che emozioneranno e divertiranno anche la platea del Sociale di Como. La storia è celeberrima e si rifà a quel repertorio antichissimo e anche un po’ misterioso che è il mondo della fiabe. C’è la bambina, qui interpretata da Daniela Simula, che si avventura nel bosco per compiere una missione, poi il pericolo incombente, la soluzione finale che vede il cattivo sconfitto e gli equilibri ristabiliti. Migliaia di pagine sono state scritte sui significati reconditi della fiaba di Perrault.

Lo spettacolo, creato per divertire e affascinare, riprende la vicenda e la rilegge alla luce del gusto attuale, meno tenebroso e più legato a modelli rassicuranti. Così la protagonista, Cappuccetto, viene descritta come una bambina irrequieta, spericolata e un po’ ribelle. La sua migliore “amica” e compagna di giochi è Clara, la nonna, concui la bambina ha un rapporto molto importante. A causa di un litigio, la nonna decide di lasciare la famiglia e di vivere nella sua casetta isolata in mezzo al bosco. Cappuccetto progetta di raggiungerla e a nulla servono gli avvertimenti con cui si cerca di dissuaderla dall’avventurarsi nel bosco, un luogo molto, molto pericoloso, sede di insidie e di personaggi pericolosissimi.

Qui vive infatti il Lupo, alias Gianfranco Phino, che però è descritto come “sbadato e tontolone”. Il personaggio non è più quel cattivone e ormai da molto tempo ha perso smalto e non è più considerato una belva sanguinaria. Ora vorrebbe approfittare della situazione, per recuperare la sua fama perduta. Ce n’è abbastanza per aspettarsi un classico riveduto e corretto, senza però tradire l’originale storia e capace quindi di accontentare gli spettatori.

Sara Cerrato

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