«La solidarietà non è scontata»
Sisme non chiude la mobilità

Dopo annuncio dei sindacati e assemblea l’azienda di Olgiate Comasco ricorda: «Ci sono ancora condizioni da soddisfare, tra qui un numero minimo di uscite a gennaio, almeno 40»

Solidarietà ora scontata alla Sisme? Niente affatto.

Lo precisano il vice direttore generale di Sisme, Serena Costantini, e il direttore del personale, Sergio Luculli, all’indomani delle assemblee dei lavoratori che, ad ampia maggioranza, hanno approvato l’ipotesi d’intesa raggiunta venerdì sera. L’ipotesi d’accordo ha indicato il percorso per gestire i 223 esuberi dichiarati, su 494 occupati, con il ricorso ai contratti di solidarietà per un altro anno e mobilità volontaria.

«Sisme è soddisfatta del percorso definito con le organizzazioni sindacali - dichiarano il vice direttore generale e il responsabile del personale - ma ritiene di dover mantenere un cauto ottimismo in quanto la verifica del 17 dicembre sarà un atto tutt’altro che formale, ma un momento fondamentale in cui si accerterà se la solidarietà per il 2014 è sostenibile. Solo in tal caso, Sisme potrà chiudere la procedura di mobilità aperta per 223 esuberi».

Tra le condizioni «la necessità di un numero minimo di uscite a gennaio 2014 (indicate in non meno di 40-50 persone)».

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