Manovra: ecco tutti
i contenuti del decreto

Dalla soppressione delle piccole Province e dei comuni sotto il mille abitanti, al contributo di solidarietà al taglio dei costi della politica, alla riduzione dei trasferimenti per gli enti locali

PROVINCE. Dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Province sotto i 300 mila abitanti (guarda quelle che rischiano di sparire), fusione di 1.500 comuni sotto i mille abitanti, con sindaco anche assessore, e la riduzione dei componenti i Consigli regionali. Dovrebbero essere quindi 34 le province da abolire.
Il decreto prevede anche un taglio di oltre 50 mila poltrone tra province, regioni e comuni una volta che tutte le misure del pacchetto anti-crisi saranno applicate.

PENSIONI.  Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Sono previsti interventi disincentivanti per le pensioni di anzianità, con anticipo al 2012 del requisito di 97 anni tra età anagrafica e anni di contribuzione. Il progressivo innalzamento dell'età pensionabile fino a 65 anni delle donne del settore privato scatterà dal 2016 invece che dal 2015. Quindi con un anno di ritardo rispetto a quanto previsto dalla bozza di manovra in ingresso al Cdm.

FESTIVITÀ. Le festività infrasettimanali «non concordatarie» verranno spostate al lunedì.

IMPRESE.
La manovra prevede per le società una riduzione al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.

RENDITE FINANZIARIE. Aumento al 20% per tutte le rendite finanziarie, esclusi gli interessi dei titoli di stato che restano al 12,5%.

IRPEF. Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall'attuale 41% per i redditi oltre i 55mila euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
I dipendenti delle Amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità. L'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici sarà pagata con due anni di ritardo. La bozza di manovra in ingresso in Cdm non contiene la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici.

TASSA DI SOLIDARIETÀ.
È previsto un ‘contributo di solidarietà' dai redditi privati medio-alti, pari al 5% della quota eccedente i 90 mila euro e del 10% della quota eccedente i 150 mila euro (oltre 500 mila d'italiani hanno un reddito oltre i 90 mila euro). È quanto prevede la bozza di manovra che sarà discussa nel Consiglio dei ministri convocato per il varo del pacchetto anti-crisi. L'intervento ricalca quello già previsto per i dipendenti pubblici.
Giro di vite sui redditi dei parlamentari: nel pacchetto di misure allo studio del Consiglio dei ministri, è previsto un ‘contributo di solidarietà' anche per deputati e senatori pari al 10% per i redditi superiori ai 90 mila euro ma inferiori a 150 mila, e del 20% per quelli superiori a 150 mila euro. Esattamente il doppio di quanto previsto per i dipendenti pubblici e privati. Inoltre, per i dipendenti ‘normali' il contributo è deducibile, mentre per gli ‘onorevoli' non lo sarà. Infine, viene ridotta del 50% l'indennità per il parlamentare che ha un reddito uguale alla stessa indennità.

TRACCIABILITÀ. Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. È inoltre prevista  l'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

IVA E IMMOBILI. Nella bozza di manovra che entrerà in Consiglio dei ministri non appare l'aumento dell'Iva. Anzi l'ipotesi sarebbe accantonata. Salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari.

DEROGA CONTRATTI NAZIONALI.
Estensione "erga omnes" dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori.

MINISTERI.
Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI.
Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.

ENTI LOCALI. Verranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. La sanità non verrà toccata.

ANTICIPO DI UN ANNO PER I FONDI FAS.
Saranno anticipate di un anno le riduzioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate.

INCOMPATIBILITÀ INCARICHI ELETTIVI. Stop ai doppi incarichi per chi è stato eletto.

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