Sant’Anna, lavori al Pronto soccorso. E un progetto per ridurre le attese

Ospedale Primo bilancio per la sperimentazione della presa in carico anticipata infermieristica, avviata nel Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna lo scorso 1 marzo

Como

Primo bilancio per la sperimentazione della presa in carico anticipata infermieristica, avviata nel Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna lo scorso 1 marzo.

Analgesia, dolore toracico, epistassi, frattura di femore, ritenzione acuta di urina, trauma minore (polsi/caviglie) sono le problematiche alle quali viene applicata la presa in carico anticipata da parte degli infermieri.

«L’obiettivo e il senso di tale percorso - osservano Manuela Soncin, dirigente di riferimento Dapss (Direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie) per l’ambito ospedaliero e Giovanni Vaghini, responsabile Dapss per il Dipartimento Emergenza Urgenza - sono la riduzione del tempo di presenza in Pronto soccorso, trasformando in “tempo utile” il tempo di attesa del paziente alla visita medica».

Arrivato al triage, sulla base della valutazione clinica dei parametri e di quanto riferisce, al paziente che rientra nelle casistiche citate in precedenza, vengono prescritti, attraverso la presa in carico anticipata infermieristica, gli esami ematochimici del caso e/o gli accertamenti specifici, se necessario viene prescritta la terapia del dolore e in questo modo al momento della visita da parte del medico, sono già preliminarmente a disposizione tutti i referti. Dal 1 marzo al 6 luglio questo nuovo percorso ha interessato 160 pazienti.

Nei prossimi mesi la presa in carico anticipata da parte degli infermieri sarà estesa alle seguenti problematiche: anemia, dispnea, dolore addominale, iperpiressia/febbre. Conclusa la sperimentazione al Pronto soccorso del Sant’Anna, i protocolli saranno attivati anche all’ospedale di Cantù e di Menaggio. In questa prima fase la presa in carico anticipata è assicurata, tutti i giorni, nella fascia oraria tra le 7 e le 17.

Per quanto riguarda il Pronto Soccorso pediatrico analoga progettualità è stata avviata in questi giorni per l’ospedale Sant’Anna. Per l’avvio della sperimentazione sarà necessario attendere la definizione dei protocolli e delle problematiche che rientreranno nel trattamento anticipato e la formazione del personale.

Intanto, lunedì sono partiti i lavori per la realizzazione della nuova “camera calda” a servizio del Pronto Soccorso del Sant’Anna. Il cantiere non avrà interferenze con l’attività in quanto le lavorazioni prevedono la realizzazione di una nuova struttura esterna. La “camera calda” è quell’area antistante l’ingresso del Pronto soccorso, riservata ai mezzi di soccorso che effettuano il trasporto dei pazienti in emergenza urgenza. L’investimento ammonta a 672 mila euro e i lavori proseguiranno fino all’autunno. A quel punto potrà iniziare un ulteriore intervento già previsto, suddiviso a sua volta in due lotti: il primo a partire sarà quello per l’ampliamento dei posti letto per la Terapia intensiva neonatale (420mila euro) e a seguire quello per l’ampliamento del Pronto soccorso (1 milione e 580mila euro).

In particolare per l’ultima tranche , il progetto prevede di riqualificare funzionalmente l’attuale struttura in modo da risolvere le eventuali situazioni di sovraffollamento. L’ampliamento consentirà infatti la realizzazione di nuovi ed ampi spazi adibiti all’osservazione e all’attesa dei pazienti.

La riqualificazione riguarderà sia il Pronto soccorso generale che quello pediatrico.

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