Turismo a Como, un tesoro che vale 273 milioni

Il bilancio Il dato, riferito alla città capoluogo, indica il valore aggiunto del settore. Posizione numero 65 in Italia. Primi numeri diffusi da Regione Lombardia: nel Centro lago tasso di occupazione delle camere tra il 90 e il 100%

Il turismo porterà quest’anno a Como un valore aggiunto di 273 milioni di euro. L’assessorato regionale di riferimento comunica inoltre che il centro lago registra il 100% di occupazione turistica.

La città di Como occupa la 65esima posizione in Italia all’interno della top 100 stilata da Sociometrica nel report «La ricchezza dei Comuni turistici». Il calcolo del valore aggiunto turistico comunale, è fondato sul totale delle presenze turistiche, ufficiali e “sommerse” e sul conto satellite del turismo realizzato dall’Istat. Il conto satellite prende in considerazione tutte le spese legate al turismo nei diversi settori, dagli alberghi ai servizi di trasporto.

Prime posizioni

Nelle prime cinque posizioni della classifica troviamo Roma con un valore aggiunto stimato nel 2023 di 8,5 miliardi di euro, Milano (3,6), Venezia (3,1), Firenze (2,5), Rimini (1,5) e Napoli (1,4). Como con 273.128.874 milioni di euro è seguita da Montecatini Terme 268 milioni e Castagneto Carducci 267 milioni. In ambito di località lacustri registrano risultati migliori della città lariana: Lazise con 834 milioni, Peschiera del Garda 526,7 e Desenzano del Garda 417,4, per citarne alcune. Nella graduatoria non viene però presa in considerazione la destinazione turistica per come è percepita dal mercato, ovvero una zona che comprende anche più Comuni, rimangono quindi tagliati fuori dal conto, le realtà più piccole, a livello di abitanti, che punteggiano il Lago di Como, da Cernobbio a Bellagio.

Secondo i dati dell’assessorato al Turismo di Regione Lombardia, il Lago di Como registra un tasso di occupazione molto alta, con il centro lago addirittura al 100% e le zone limitrofe al 90%. Tra i punti migliorabili, riportati dalla nota stampa: «le lunghe attese per i trasporti causate dal forte afflusso di turisti causate dall’overtourism». Bene anche la Brianza, in leggero calo rispetto allo scorso anno, meno prenotazioni e una maggioranza di clienti dall’estero, il 95%. Il Lago di Garda, per fare un paragone con un altro specchio d’acqua, registra dati positivi su giugno e luglio e un lieve rallentamento delle prenotazioni sul mese di agosto dove il tasso di occupazione scende tra il 75 e l’85%.

«La Lombardia si conferma una delle mete più ambite dal turismo nazionale ed estero, con alcune località che spiccano sul territorio regionale e qualche ritorno a sorpresa, come la rinascita del turismo last minute, in forte crescita» afferma Barbara Mazzali, assessore regionale a Turismo, Moda e Marketing territoriale. «Le prenotazioni last minute sono già intorno al 15-20% e penso che aumenteranno nelle prossime due settimane. Le cause di questo ritrovato amore per la formula last minute, potrebbero ricercarsi sia nel caro vita che pesa sulle tasche degli italiani, sia nella voglia dei consumatori di cogliere l’occasione dell’ultimo minuto, specialmente per i viaggiatori più giovani e avventurosi. Ad ogni modo si tratta di una tendenza su cui vale la pena riflettere e che potrebbe trasformarsi in una proficua opportunità sia per i turisti che per gli operatori» conclude Mazzali.

Le presenze

L’Istat ha rilevato che nel 2022 si è arrivati a registrare 412 milioni di presenze turistiche in ogni tipo di esercizio alberghiero ed extra-alberghiero in Italia, pari al 94,3% del 2019 (436milioni), nel 2021 erano state 289 milioni. Nel 2022 il totale delle presenze ufficiali più la stima di quelle non registrate porta la quota a 513 milioni. Quest’anno in base ai dati raccolti nei primi mesi, Sociometrica calcola che arriveremo a 592,6 milioni di presenze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA