Laglio, edilizia in crisi nera
Fallisce il residence dei Vip

La crisi dell’edilizia residenziale che sul lago presenta un cospicuo dossier di invenduto, ha colpito chi si era proposto di trasformare in residenze le fabbriche dismesse delle tele metalliche Guggi a due passi dalla villa di George Clooney

LAGLIO Dai fasti della manifestazione «Viva Italia» indetta dal governo a Londra nel settembre 2006 per la promozione dell’immagine e delle peculiarità del nostro Paese, l’operazione immobiliare Regina Residence è finita nella polvere del dissesto.
Eppure al ritorno dalla capitale inglese, per festeggiare l’evento e presentare i lavori eseguiti, era stato indetto un mega-ricevimento con salmone e caviale nei giardini prospicienti il lago dove erano stati piantumati ulivi, melograni, rosmarini e altre varietà della flora mediterranea. A fare da guida agli ospiti illustri, tra i quali in sindaco dell’epoca Giuseppe Mantero, c’erano l’allora presidente della società Massimo Gini e l’amministratore delegato Patrizio Ziggiotti. Entrambi, tra un brindisi e l’altro, avevano spiegato che l’investimento di 12 milioni di euro avrebbe assicurato al Lago di Como 32 unità immobiliari, dai monolocali da 35 metri quadrati alle ville monofamigliari di 150 metri più 60 box, alcuni dei quali doppi a servizio degli appartamenti o da cedere a esterni. Prezzo medio del metro quadrato delle unità abitative 4200 euro.
La crisi dell’edilizia residenziale che sul lago presenta un cospicuo dossier di invenduto, specialmente nel settore più esposto, riferito agli insediamenti di minor pregio architettonico e di maggior incidenza speculativa, ha dunque colpito una vittima illustre che si era proposta di trasformare in residenze le fabbriche dismesse delle tele metalliche Guggi a due passi dalla villa di George Clooney.
Neppure l’affaccio sullo stesso specchio di lago dove ci sono le ville del cittadino onorario e la possibilità di diventare vicini di casa di un personaggio tanto osannato, sono valsi a salvare l’operazione immobiliare dal clamoroso fallimento dichiarato con sentenza del tribunale di Milano e conseguente nomina al curatore di Tiziana Gibillini. Il giudice delegato Fontana ha convocato l’adunanza dei creditori per il 17 novembre alle 11.

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