Dongo, angolo di Mediterraneo sul lago
Tra le crepe dei muri fioriscono i capperi

Pierangelo Taroni aveva portato i semi dall’isola di Linosa

Hanno attecchito contro ogni previsione. «E sotto sale sono buonissimi»

Dentro l’orto di Pierangelo Taroni sembra di essere in un giardino botanico situato a latitudini assai più prossime all’Equatore.

Invece siamo a Dongo, in pieno centro abitato.

Dal muro che segna il confine con la strada escono cespugli rigogliosi che, a prima vista, non attirano nemmeno più di tanto l’attenzione. Basta avvicinarsi un po’ di più, tuttavia, per notare che, qua e là tra le foglie, spuntano dei capperi. Capperi dello stesso taglio di quelli che si acquistano negli empori locali, ma dal profumo molto più intenso.

«Non credo di essere il primo che riesce a produrre capperi al Nord - afferma Taroni, pensionato che aiuta la moglie nella gestione di una tabaccheria-ricevitoria - Ma per la rigogliosità delle piante e la quantità di frutti. devo ammettere di essere il primo a stupirmi».

Sì, perché quest’anno ha già raccolto frutti che hanno riempito due vasi e ne sta già consumando con sommo gusto.

Nessun segreto, nessuna cura magica: solo tanta passione e l’accortezza di saper individuare il luogo ideale in cui spargere i semi che si era portato da Linosa, isola a nord di Lampedusa, tre anni fa.

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